
Il Red carpet dei 70esimi David di Donatello e il Trionfo di “Vermiglio”

L’atmosfera suggestiva dell’Antica Roma ha fatto da sfondo al ritorno di uno degli eventi più attesi del cinema italiano: il red carpet della 70esima edizione dei David di Donatello. Il leggendario Teatro 5 di Cinecittà si è acceso di luci e glamour per accogliere le stelle del cinema, guidate quest’anno dalla frizzante conduzione di Elena Sofia Ricci, splendida in un lungo abito di paillettes con un audace spacco, e dall’elegante Mika, in uno smoking blu.
Il tappeto rosso ha visto sfilare icone del cinema italiano. L’affascinante Pierfrancesco Favino, accompagnato da Anna Ferzetti, ha catturato l’attenzione, così come la sempre elegante Monica Bellucci, in un sofisticato tailleur pantalone color canna di fucile con cravatta. Valeria Bruni Tedeschi e la spiritosa Geppi Cucciari hanno aggiunto il loro tocco di classe.
La giovane e talentuosa Tecla Insolia ha incantato con un bustino di lamè dorato su una lunga gonna di raso nero con strascico, seguita dalla radiosa Luisa Ranieri, in un abito marrone con spalle scoperte, al braccio del marito Luca Zingaretti. La parata di stelle è proseguita con la bellezza di Catrinel Marlon in nero, la presenza intensa di Jasmine Trinca e Valeria Golino, e l’eleganza di Denny Mendez. Fabrizio Gifuni, accompagnato da Romana Maggiora Vergano in un abito con bretellina di paillettes dorate e colorate, e la regista Francesca Comencini hanno completato questo primo gruppo di ospiti illustri.
L’arrivo dei maestri Pupi e Antonio Avati ha sottolineato il prestigio della serata. Barbara Ronchi ha colpito con il suo lungo abito in lurex nero. Il red carpet ha poi accolto l’impeccabile Giuseppe Fiorello in smoking con la figlia Anita, i talentuosi Francesco Gheghi e Francesco Di Leva, e il regista Mario Martone. Particolarmente atteso era il cineasta siciliano Giuseppe Tornatore, la cui arte ha portato la magia del cinema italiano nel mondo, trovando proprio negli studi di Cinecittà la location ideale per alcuni dei suoi capolavori.
La sfilata è continuata con i luminosi abiti di paillettes di Carlotta Gamba e Carolina Di Domenico, seguiti da Nicola Sarcinelli, Andrea Segre e Claudio Santamaria. Tra gli ospiti si sono riconosciuti anche il vice direttore del Messaggero Alvaro Moretti e il sottosegretario alla cultura Lucia Bergonzoni. La regista Costanza Quatriglio ha optato per un elegante total black, mentre Martina Scrinzi ha catturato gli sguardi con un lungo abito scollato color carta da zucchero. Fascino ed eleganza hanno contraddistinto Tommaso Ragno con Lucia Re, e il sorriso di Graziano Scarabicchi ha conquistato i presenti. Hanno fatto la loro apparizione anche lo stilista Anton Giulio Grande e Claudia Conte, e Lunetta Savino in un classico smoking nero.
I Premi David di Donatello, organizzati dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano presieduta da Piera Detassis, hanno visto tra i partecipanti anche Chiara Sbarigia e Giulia Grandinetti. Un click per il conduttore Beppe Convertini e Marcello Foti con Elisa Faccioni. E così, lo spettacolo ha avuto inizio.
La 70esima edizione dei David di Donatello ha visto il trionfo di “Vermiglio” di Maura Delpero, che ha conquistato ben sette premi, tra cui i prestigiosi miglior film e miglior regista – con Delpero che diventa la prima donna a ricevere quest’ultimo riconoscimento. La favola montana ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale ha vinto anche per la sceneggiatura originale (Delpero), la fotografia, il suono e il casting. Ritirando il premio per la sceneggiatura, Delpero ha sottolineato la natura “fortemente antimilitarista” del film.
La serata è stata anche segnata da momenti di riflessione e impegno civile. All’ingresso degli Studios, una grande bandiera palestinese ha accolto gli ospiti. Elio Germano ha vinto il David come miglior attore protagonista per “Berlinguer – La grande ambizione”, dedicando il premio a chi lotta per la parità di dignità e menzionando esplicitamente la situazione israelo-palestinese. Valeria Golino, ritirando il premio per la miglior sceneggiatura non originale per “L’arte della gioia”, ha ricordato chi “sta rubando libertà e gioia” altrove.
La politica è salita sul palco con la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, che ha annunciato l’iniziativa “Cinema Revolution”. Pupi Avati, premiato alla carriera, ha auspicato maggiore sostegno per le piccole produzioni.
Tecla Insolia ha vinto come miglior attrice protagonista per “L’arte della gioia”, mentre Francesco Di Leva ha trionfato come miglior attore non protagonista per “Familia”. Ferzan Ozpetek ha ricevuto il David dello spettatore per “Diamanti”, il film più visto della stagione, e Valeria Bruni Tedeschi ha vinto come miglior attrice non protagonista per “L’arte della gioia”.
La serata è stata animata dalle performance di Mika e da un omaggio a Eleonora Giorgi. Timothée Chalamet ha ricevuto un David speciale. “Le Deluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta” ha fatto incetta di premi nelle categorie tecniche. Il premio per il miglior montaggio è andato a Jacopo Quadri per “Berlinguer – La grande ambizione”. Margherita Vicario ha vinto il premio per la miglior opera prima con “Gloria!” e anche per la migliore canzone originale e come miglior compositore per “Aria!”.
Monica Bellucci ha consegnato il David speciale Cinecittà 70 a Giuseppe Tornatore, mentre “Anora” di Sean Baker ha vinto come miglior film internazionale. Ornella Muti ha ricevuto un David speciale in sua assenza. Riccardo Cocciante si è esibito, mentre “Parthenope” di Paolo Sorrentino, nonostante le numerose candidature, non ha vinto alcun premio. Il David giovani è stato assegnato a “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores, e il miglior cortometraggio è stato “Domenica sera”. “Lirica ucraina” di Francesca Mannocchi ha vinto il premio per il miglior documentario, con un toccante riferimento ai bambini di Gaza.