
Il quartiere si schiera dalla parte del vigilante che ha sparato ai ladri

Piovono gli attestati di solidarietà per Antonio Micarelli, la guardia giurata che ha sparato dieci colpi contro una banda di ladri in un condominio sulla Cassia e che è ora indagato per omicidio volontario. La sua famiglia e i residenti del quartiere lo difendono, sottolineando il coraggio dell’uomo nel proteggere una vicina tenuta in ostaggio. “Papà è stato coraggioso, non si è girato dall’altra parte”, afferma ai cronisti la figlia Laura, aggiungendo che il padre ha sempre insegnato ad aiutare chi si trova in difficoltà. La comunità locale, già vittima di numerosi furti, si dice stanca dell’insicurezza e teme ulteriori episodi simili. Tra i commercianti solidali con il vigilante c’è anche Giuseppe, tabaccaio della zona, che racconta di aver subito tre furti in una settimana, subendo danni per oltre 100mila euro.
I residenti della Cassia denunciano l’aumento dei reati predatori e chiedono maggiori presidi delle forze dell’ordine. “Viviamo nella paura, i furti sono sempre più frequenti”, racconta un tassista della zona, mentre il Comitato di quartiere Tomba di Nerone, rappresentato da Nicoletta Quinziato, sollecita un intervento istituzionale per migliorare la sicurezza. “La paura di questi episodi te la porti dietro tutta la vita”, dichiara Quinziato, evidenziando come gli uffici postali e le attività commerciali siano bersagli frequenti. Intanto, in molti esprimono il desiderio di manifestare solidarietà a Micarelli, anche con una mobilitazione di quartiere. Alcuni avvocati si sono già offerti per fornire assistenza legale gratuita alla guardia giurata, nel caso fosse necessario.
L’impatto dell’episodio è forte anche tra i condomini. Un residente vicino a Micarelli, racconta di averlo trovato sconvolto accanto al ladro ferito: “Ripeteva ‘ho sparato io’”. Molti abitanti della zona ritengono inevitabile quanto accaduto, considerando la frequenza dei furti in zona. “Solo in casa mia sono entrati due volte”, dichiara l’amministratore del condominio. La vicenda ha acceso un dibattito sulla sicurezza urbana, con centinaia di commenti sui social locali a sostegno del vigilante. Resta ora da chiarire la dinamica dei fatti e attendere le indagini che stabiliranno se l’azione di Micarelli sia configurabile come legittima difesa o meno.