
Il Polo Trapianti del San Camillo Forlanini: un centro di eccellenza
A soli tre mesi dalla sua piena operatività, il Polo interaziendale trapianti dell’ospedale San Camillo Forlanini ha già fatto la differenza per decine di persone e le loro famiglie, con risultati che segnano un incremento significativo delle attività chirurgiche. Tra agosto e ottobre 2025, sono stati eseguiti 30 interventi in più rispetto all’anno precedente, con un aumento del 20% nella chirurgia oncologica addominale. Questi numeri promettenti, presentati alla presenza del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, testimoniano l’impatto positivo della struttura e la riduzione delle liste di attesa.
Il Polo, che ha visto un investimento complessivo di circa 3,2 milioni di euro, è dotato di sale operatorie di ultima generazione, un nuovo reparto di terapia subintensiva con 29 posti letto, e cinque camere a pressione controllata per i pazienti immunodepressi post-trapianto. Questo investimento ha permesso di efficientare i percorsi dei pazienti oncologici e trapiantologici, provenienti da tutta Italia. Una delle innovazioni più rilevanti è il sistema audio-video multimediale integrato, unico in Europa, che permette il live sharing in tempo reale dalle sale operatorie. Le tre sale dedicate alla chirurgia dei trapianti sono di livello ISO 5, permettendo interventi open, laparoscopici e robotici.
Il San Camillo Forlanini rappresenta un punto di riferimento pubblico per la sanità romana e regionale, con un bacino di utenza molto ampio. Angelo Aliquò, direttore generale dell’azienda ospedaliera, ha sottolineato come il rinnovamento non si limiti a miglioramenti tecnologici, ma includa anche un’attenzione al consumo energetico e alla sicurezza, garantendo servizi più efficaci e sostenibili per i pazienti.
Il Polo interaziendale trapianti nasce nel 2007 dalla collaborazione tra l’ospedale San Camillo Forlanini e l’INMI Spallanzani. Nei primi anni, il centro si è focalizzato sui trapianti di fegato, rene, pancreas, e sulle operazioni di alta chirurgia oncologica addominale. Nel tempo, il Polo ha registrato una crescita esponenziale, passando da 35 trapianti di fegato nel 2020 a ben 106 trapianti nel 2024. L’aumento delle attività ha portato alla necessità di espandere le strutture, con la recente realizzazione di un nuovo blocco operatorio presso il padiglione Puddu del San Camillo.
Il presidente Rocca ha ricordato che tutto questo progresso è legato al fondamentale ruolo della donazione degli organi. Il professor Giuseppe Maria Ettorre, direttore del Polo, ha evidenziato l’importanza di sensibilizzare le famiglie sulla donazione e sul valore di gesti solidali che possono salvare vite umane. L’incremento delle donazioni di organi, in particolare del fegato, è essenziale per sostenere l’attività del Polo e garantire la continuità dell’alta chirurgia trapiantologica in Regione Lazio.