
Il killer di Denisa confessa un secondo femminicidio

È un caso che ha sconvolto Prato e tutta Italia: Vasile Frumuzache, guardia giurata romena di 32 anni, ha confessato due omicidi nel giro di dodici ore. Due donne uccise con violenza inaudita, entrambe sue connazionali, entrambe escort. La prima vittima, Maria Denisa Adas, 30 anni, è stata trovata senza vita il 15 maggio scorso, decapitata e nascosta in campagna nei pressi di Montecatini. Il corpo era stato rinchiuso in un trolley, mentre la testa, bruciata e poi abbandonata, era stata trasportata nella casa dell’assassino a Monsummano Terme.
Gli investigatori, guidati dal procuratore Luca Tescaroli, sono arrivati a lui seguendo tracce telefoniche e riprese delle videocamere. Frumuzache ha ammesso tutto. “Mi ricattava, diceva che avrebbe parlato con mia moglie se non le davo 10mila euro”, ha dichiarato agli inquirenti. Il presunto movente: l’umiliazione, la rabbia, il timore di essere smascherato.
Ma l’orrore non si è fermato lì. Durante una perquisizione, i carabinieri hanno trovato nel garage dell’uomo una BMW nera appartenente a Ana Maria Andrei, 27 anni, scomparsa a Montecatini nel luglio 2024. Anche lei escort, anche lei svanita nel nulla. Di fronte all’evidenza, Frumuzache ha ceduto e confessato un secondo omicidio: “Ho cercato di soffocarla, poi l’ho accoltellata. Vi mostro dove l’ho nascosta”. Il corpo, come quello di Denisa, era stato abbandonato nella stessa zona.
L’uomo, che fino a quel momento conduceva una vita apparentemente tranquilla con la famiglia in Toscana, si è rivelato essere un predatore seriale, mosso non solo da vendetta o ricatto, ma da una logica di dominio e rifiuto inaccettabile.
A Roma, nel quartiere popolare di Torpignattara, la madre di Denisa, Maria Cristina Paun, è distrutta: “È un mostro. Deve restare in carcere per tutta la vita. I giudici sanno cosa fare”. Un dolore silenzioso e lacerante riempie la piccola abitazione della famiglia. Sul tavolo della cucina, due bicchieri capovolti e una birra sigillata: un ultimo saluto secondo una tradizione romena, “Pentru cei care nu se mai intorc” — per chi non tornerà mai più.
Cristina ora vuole solo tornare in Romania con il corpo della figlia. Denisa, che da tempo si prendeva cura della madre, pagando affitto e bollette, aveva costruito una fragile stabilità. Tutto cancellato in una notte. E ora la paura dilaga tra le altre escort della zona: “Non ci muoveremo più da sole. Alcune non vogliono nemmeno uscire dalla città”, racconta un’amica di Denisa.
Due donne uccise, due vite interrotte con la stessa ferocia. E una città che si risveglia traumatizzata, chiedendosi quanti altri segreti nasconda un uomo dall’apparenza normale, rivelatosi un killer seriale.