
Il governo dal 2026 allarga la platea dei bonus per i non autosufficienti

Un bonus da 850 euro al mese per gli anziani non autosufficienti e nuove misure per l’inclusione sociale degli over 65: sono le novità allo studio del governo con avvio previsto da gennaio 2026. L’intervento si aggiunge al recente provvedimento che autorizza l’assunzione di colf e badanti per over 80 disabili “fuori quota” dal Decreto flussi, con la possibilità di accogliere fino a 10mila lavoratori stranieri in più attraverso agenzie o associazioni datoriali del settore domestico.
Il bonus, nato come integrazione all’indennità di accompagnamento (pari a 531,76 euro), è rivolto agli over 80 fragili con Isee sociosanitario fino a 6mila euro e necessità di assistenza continua. Partito a giugno 2025, con pagamento degli arretrati da gennaio, è stato prorogato anche per tutto il 2026.
Al momento, i requisiti molto stringenti hanno limitato le richieste, ben al di sotto dei 25mila beneficiari massimi previsti, lasciando inutilizzati parte dei 250 milioni di euro stanziati. A oggi il contributo spetta solo a chi presenta un «bisogno assistenziale gravissimo», come nel caso di demenza profonda, coma, utilizzo di autorespiratori 24 ore su 24, gravi disabilità o lesioni spinali.
Il governo sta lavorando a una riforma dell’Isee che potrebbe escludere la prima casa dal calcolo, rendendo accessibile il bonus a più famiglie. Inoltre, l’Inps ha chiesto al ministero del Lavoro, guidato da Marina Calderone, una revisione dei criteri per allargare la platea dei beneficiari. Il percorso per accedere al sostegno prevede anche documentazione sanitaria dettagliata e la compilazione di un questionario sull’assistenza familiare e domiciliare ricevuta.
Il bonus rappresenta solo un tassello della più ampia “riforma della terza età”, avviata nel 2023 dal ministero del Lavoro. Tra giugno e settembre 2025 sono state approvate linee guida nazionali (non vincolanti) per uniformare i servizi territoriali e migliorare la formazione del personale che assiste gli anziani non autosufficienti.
Nei prossimi mesi si attende il Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità, insieme al Piano per l’invecchiamento attivo e l’inclusione sociale. Il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”, rete di oltre 60 associazioni, sollecita il governo ad accelerare, denunciando i ritardi sull’avvio del Sistema nazionale assistenza anziani e sul provvedimento per migliorare la qualità nelle Rsa, con più tempo dedicato a ciascun ospite e spazi adeguati.
Anche il ministero della Salute, con il ministro Orazio Schillaci, sta lavorando a una nuova valutazione multidimensionale unificata per semplificare i percorsi di anziani e caregiver. Parallelamente, il Piano nazionale per la famiglia 2025-2027, a cura della ministra Eugenia Roccella, includerà interventi specifici per gli anziani. Resta però il nodo delle risorse, ancora incerte, necessarie per dare concretezza a tutte le misure annunciate.