
Il giallo di Prati: tutti i dubbi aperti sulla morte delle due sorelle

Continua a tenere banco la storia oscura della morte delle due anziane sorelle ritrovate a Prati nella loro abitazione. Mentre l’autopsia non ha sostanzialmente rivelato nulla di definitivo, proseguono le indagini per capire cosa sia successo: morte naturale, suicidio o omicidio? Poi c’è la questione del presunto testamento da quasi un milione di euro. Ecco tutto quello che sappiamo sulla vicenda fino ad ora.
Due sorelle anziane, Angela e Amelia Gammieri, sono state trovate senza vita nel loro appartamento a Prati, in via dei Dardanelli. I corpi, in avanzato stato di decomposizione, erano lì da almeno un mese, forse più. A far scattare l’allarme sono stati i vicini, insospettiti da un forte odore proveniente dalla casa. Gli investigatori hanno rinvenuto un testamento olografo scritto a mano dalle donne, che designava un beneficiario, ma senza alcuna validità notarile. Nonostante il buon rapporto con il vicinato, le due sorelle vivevano in condizioni di isolamento. Sul posto non sono stati trovati segni di effrazione e nulla sembra essere stato sottratto. Tuttavia, il dettaglio che entrambe fossero nude ha reso il caso ancora più enigmatico, spingendo la procura di Roma ad aprire un fascicolo per omicidio a carico di ignoti.
L’autopsia, eseguita presso il policlinico Gemelli, non ha rilevato segni di violenza, escludendo quindi l’ipotesi di una colluttazione tra le due donne. Gli inquirenti non escludono nemmeno la possibilità di un gesto volontario: Angela e Amelia, provate dalla recente perdita di un’altra sorella, potrebbero aver deciso di porre fine alla propria vita assumendo una sostanza tossica. Gli esami tossicologici, i cui risultati sono attesi entro 90 giorni, potrebbero chiarire definitivamente la causa del decesso. Intanto, le forze dell’ordine hanno ascoltato i vicini e i rappresentanti dell’istituto bancario dove le due sorelle avevano depositato un patrimonio significativo, stimato in quasi un milione di euro.
L’uomo indicato come erede nel testamento olografo, che non è né un parente né un collaboratore domestico, verrà presto interrogato dagli investigatori. I vicini di casa affermano di non aver mai visto persone sospette aggirarsi nei pressi dell’abitazione, né di aver percepito rumori insoliti. La casa era in ordine e non sembrano esserci elementi che facciano pensare a un furto. Gli investigatori continuano a raccogliere informazioni per ricostruire gli ultimi giorni di vita delle due donne e verificare se il testamento possa nascondere un movente più complesso dietro questa tragica vicenda.