
Il degrado dei senzatetto accampati a Villa Borghese
Nel cuore di Villa Borghese, a pochi passi dalla Casa del Cinema e dal Cinema dei Piccoli, le tende sono ancora lì. I cartoni sono spariti, ma l’accampamento improvvisato di due senzatetto continua a essere presente in una delle aree più frequentate del parco, attraversata ogni giorno da turisti, famiglie con bambini e runner. La vicinanza con il Christmas Village e con i chioschi per il noleggio di bici e risciò rende la situazione ancora più visibile e delicata.
La coppia si è stabilita in quel punto dall’inizio di dicembre. Lei ha 35 anni, è italiana e originaria del Nord, insieme al compagno vive una condizione di grave marginalità che li ha portati a fermarsi sotto i porticati della zona. «Non diamo fastidio a nessuno», aveva raccontato la donna nei giorni scorsi, spiegando di non dormire stabilmente nel parco. Una versione che, però, viene messa in discussione da alcune testimonianze raccolte tra chi lavora quotidianamente nell’area.
Secondo quanto riferito da un barista della caffetteria della Casa del Cinema, la presenza dei due sarebbe più costante di quanto dichiarato. «Li abbiamo visti più volte risvegliarsi la mattina presto e togliere le loro cose dal porticato con i tavolini», racconta. Finora, spiegano i lavoratori, non si sarebbero verificati episodi particolarmente gravi, ma il clima di tranquillità percepita avrebbe iniziato a incrinarsi negli ultimi giorni. «Qualche giorno fa il compagno della donna ha iniziato a gridare, sembrava molto arrabbiato», aggiunge il barista, sottolineando come l’episodio abbia generato preoccupazione tra il personale e tra alcuni frequentatori abituali.
La donna, dal canto suo, ha raccontato di aver già sperimentato in passato l’accoglienza nei dormitori pubblici, decidendo poi di allontanarsene dopo pochi mesi. Da quel momento sarebbe iniziato un lungo periodo di spostamenti, fino all’approdo a Villa Borghese, considerata un luogo relativamente sicuro e centrale.
Il caso riapre il dibattito sul difficile equilibrio tra accoglienza, sicurezza e decoro in uno dei polmoni verdi più importanti della Capitale. Villa Borghese non è soltanto un parco storico, ma anche uno spazio vissuto quotidianamente da migliaia di persone e simbolo dell’offerta culturale e turistica di Roma. La presenza di un accampamento stabile, seppur limitato a due persone, solleva interrogativi sulla gestione delle situazioni di marginalità all’interno dei grandi parchi urbani.
Da una parte c’è chi invoca interventi sociali mirati, capaci di accompagnare queste persone fuori dalla strada senza forzature. Dall’altra emergono le preoccupazioni di chi lavora nell’area o la frequenta con i bambini. «Non è una questione di cattiveria, ma di sicurezza e serenità per tutti», osserva un operatore della zona, chiedendo che il problema venga affrontato prima che degeneri e che il numero di clochard aumenti.