
Il caldo che uccide: 500 morti nel mese di giugno tra Roma e Milano

Secondo una ricerca internazionale guidata dall’Imperial College di Londra e dal network World Weather Attribution, il riscaldamento globale causato dall’uomo avrebbe triplicato i decessi per caldo registrati in Europa. L’indagine ha esaminato un periodo critico di dieci giorni, dal 23 giugno al 2 luglio, durante il quale le temperature hanno superato i livelli storici, e ha attribuito circa il 65% delle morti per ondate di calore a un aumento di temperatura tra 1 e 4 gradi nelle aree urbane.
“È una strage silenziosa di cui si parla poco, perché avviene principalmente nelle abitazioni e negli ospedali, fuori dalla vista pubblica”, si legge nel dossier. Tra le 12 città europee analizzate, Milano ha registrato il più alto numero di vittime attribuibili direttamente all’eccesso di calore: 317 su un totale di 499. A Roma i decessi aggiuntivi sono stati 164 su 282, mentre Sassari ha contato 6 morti su 8.
Lo studio evidenzia come le aree urbane si trasformino in vere e proprie “isole di calore”, aggravando gli effetti delle ondate di caldo africano. Milano, per esempio, è descritta come un ambiente dominato da asfalto e cemento, materiali che assorbono il calore di giorno e lo rilasciano lentamente di notte, rendendo insopportabili le ore notturne. A Roma, il tradizionale Ponentino è sempre meno presente.
“Se questi stress da calore si ripresentano con frequenza, la vulnerabilità degli ecosistemi aumenta”, ha dichiarato la scienziata Karina Von Schuckmann. Un monito che vale anche per la salute umana, soprattutto per gli anziani over 65, che rappresentano l’88% delle 44.000 vittime annuali per caldo in Europa.
Come prevedibile, la ricerca sarà contestata da chi minimizza il ruolo umano nel riscaldamento climatico. Alcuni governi, infatti, stanno rallentando l’agenda della transizione ecologica. Gli autori hanno confrontato i dati di mortalità delle 12 città europee con le medie storiche fino al 2019, ma le loro conclusioni – che attribuiscono le variazioni esclusivamente alle attività antropiche – solleveranno sicuramente polemiche.
Tuttavia, “non ci sono dubbi sul fatto che le città diventino sempre più calde e che siano urgenti interventi di prevenzione”, ribadiscono gli esperti. Tra le soluzioni proposte: aumento del verde urbano, superfici riflettenti, sistemi di raffreddamento passivo, e maggiore informazione rivolta agli anziani che vivono soli.
Il report lancia un chiaro segnale: il clima sta cambiando, e con esso anche la geografia del rischio nelle città europee. Intervenire è ormai una questione di sopravvivenza.