
I tifosi laziali in massa scendono in piazza contro Lotito

Dalla Curva Nord alla città, il malcontento dei tifosi della Lazio è esploso con forza nella serata di ieri. Un corteo pacifico ma determinato, partito dai Fori Imperiali e concluso in piazza Venezia, ha visto sfilare oltre 10mila sostenitori biancocelesti (secondo le stime della Digos), uniti da uno slogan inequivocabile: “Lotito, vattene e libera la Lazio”. Nel mirino c’è la gestione societaria di Claudio Lotito, che proprio il 19 luglio compirà 21 anni alla guida del club.
I cori, gli striscioni e le bandiere hanno scandito due ore di protesta organizzata dalla Curva Nord, che aveva già radunato 20mila persone tredici mesi fa. Il motivo? Il crescente malcontento per una gestione ritenuta immobilista, priva di ambizioni e investimenti. “Ci sono ragazzi che non hanno mai visto un campione arrivare alla Lazio. Siamo trattati come un condominio”, hanno denunciato i portavoce della Curva. Lo stop al mercato – causato da un errore di bilancio sanzionato dalla Covisoc – ha acuito la tensione: “Siamo l’unico club in Europa con il mercato bloccato”.
Mentre il club ha smentito ufficialmente ipotesi di vendita della società, nel comunicato si è lasciata aperta la porta a futuri aggiornamenti sulla governance. Alcuni tifosi hanno collegato le voci di trattativa al viaggio a New York del figlio di Lotito, Enrico, insieme al responsabile della comunicazione Emanuele Floridi. Tuttavia, il club ha spiegato che la visita serviva per incontri con i vertici di Legends, partner per il progetto di riqualificazione dello stadio Flaminio.
Ed è proprio sul Flaminio che si concentra uno dei nodi più sentiti. Una delegazione della Curva è stata ricevuta in Campidoglio dall’assessore Alessandro Onorato: “Abbiamo parlato solo del Flaminio, volevamo capire se c’è la volontà reale di farci tornare a casa”. La Lazio, secondo quanto emerso, avrebbe presentato a dicembre una richiesta formale con un progetto di riqualificazione, ma l’iter sarebbe bloccato per mancata risposta del presidente. “Ogni volta che viene chiesto un documento, ci vogliono mesi. Lotito perde tempo”, ha riferito uno dei rappresentanti.
Nonostante il clima di protesta, oltre 23mila abbonamenti sono già stati sottoscritti per la stagione 2025/2026, segno di un amore viscerale che resiste alla delusione. “Lo facciamo per amore della Lazio, ma Lotito è con le spalle al muro”, ha dichiarato la Curva. La protesta, promettono, non si fermerà qui. Alla fine del corteo, la statua di Giulio Cesare è stata simbolicamente avvolta da una sciarpa e una bandiera biancoceleste: un gesto che sancisce la volontà di continuare la battaglia per una nuova era.