
Guidonia: stalker condannata, perseguitava l’ex e la nuova compagna

Una donna di 45 anni è stata condannata a 10 mesi di reclusione e 5mila euro di multa per stalking nei confronti del suo ex compagno, un uomo di 36 anni. La loro relazione era finita da almeno tre anni, ma la donna aveva continuato a perseguitare l’uomo, spesso appostandosi sotto casa sua, insultandolo e minacciandolo, e arrivando a coinvolgere anche la sua nuova compagna. La vittima ha dichiarato di aver vissuto in uno stato di paura costante, temendo per la sua incolumità e quella dei suoi cari. Le persecuzioni erano iniziate dalla fine della convivenza nel 2019, con pedinamenti quotidiani e appostamenti sotto casa dell’uomo, tra Tor Lupara e Guidonia, accompagnati da insulti e minacce. La donna inviava messaggi e telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte, con contenuti minacciosi e offensivi.
L’avvocato della parte civile, Renato Raineri, ha sottolineato come l’imputata, dopo aver capito che non c’era più spazio per una riconciliazione, avesse iniziato a denunciare l’ex compagno, anche per futili motivi, con accuse che si sono poi rivelate pretestuose. Il pubblico ministero si è soffermato su alcuni episodi specifici, come l’aggressione fisica avvenuta nell’aprile 2020, quando la donna aveva tentato di strangolare l’ex compagno e lo aveva colpito con pugni, causandogli lesioni. In un’altra occasione, lo aveva insultato in strada, minacciando di “rompergli il c…“. In una notte di giugno, invece, lo aveva aspettato sotto casa, continuando a chiamarlo insistentemente, nonostante l’intervento dei carabinieri.
Infine, durante un compleanno, aveva minacciato di morte l’ex compagno e la sua nuova compagna. La parte civile ha evidenziato come questi comportamenti abbiano avuto un impatto profondo sulla vittima, che a causa dell’ansia e della depressione non riusciva più ad andare al lavoro e aveva dovuto ricorrere all’aiuto di uno psicologo. I testimoni, tra cui i genitori dell’uomo, hanno confermato come quest’ultimo fosse costretto a spegnere il telefono durante le cene per evitare le continue chiamate della donna. La pena sarà sospesa a condizione che l’imputata frequenti un corso di riabilitazione presso un ente autorizzato.