
Governo, operazione efficienza: dismesse 7 sedi decentrate

Roma si prepara a una piccola rivoluzione amministrativa. Dopo tre anni di governo, Giorgia Meloni e il suo staff hanno deciso di mettere ordine nella complessa geografia della Presidenza del Consiglio. Auto blu imbottigliate nel traffico, riunioni rimandate e spostamenti infiniti tra le varie sedi: da qui nasce l’idea del cosiddetto “governo a chilometro zero”. Un piano di razionalizzazione che mira a riunire la maggior parte dei funzionari e degli uffici a pochi passi da Palazzo Chigi, cuore pulsante dell’esecutivo.
Il progetto, anticipato da fonti governative, prevede l’acquisizione di Palazzo Marini 1 e 2, due edifici di fine Ottocento situati tra via del Tritone, piazza San Silvestro e piazza San Claudio, un tempo di proprietà dell’imprenditore Sergio Scarpellini. L’investimento complessivo ammonterà a 9 milioni e 550mila euro, distribuiti nei prossimi anni. La trattativa, condotta con l’Inail, proprietario degli immobili, è ormai alle battute finali. Una volta terminati i lavori di ristrutturazione – previsti in circa due anni – gli edifici potranno ospitare oltre 800 dipendenti pubblici in 20mila metri quadri di uffici. Un passo strategico per migliorare efficienza e coordinamento.
L’accentramento non significa spreco, assicurano i tecnici di Palazzo Chigi. Anzi, il piano è parte di una spending review destinata a generare risparmi significativi. Verranno infatti dismesse sette sedi storiche attualmente in affitto, con un costo complessivo di oltre 10 milioni di euro l’anno. Tra queste figurano gli uffici di Ferratella in Laterano, che ospitano il Dipartimento Casa Italia, quelli di via IV Novembre, dedicati alle politiche per la Famiglia, e le sedi di via Sicilia e via Sardegna, che accolgono i dipartimenti per la Coesione e il Sud. In uscita anche gli uffici di via Alessandria, via della Panetteria e il complesso di Sant’Andrea al Quirinale, autentico gioiello barocco progettato dal Bernini.
Secondo un documento interno, “le spese di manutenzione e gestione verrebbero ottimizzate con l’utilizzo di un unico complesso immobiliare”. L’obiettivo è chiaro: ridurre i costi operativi e migliorare la rapidità decisionale. La concentrazione degli uffici nei pressi di Palazzo Chigi permetterà di eliminare la necessità di continui spostamenti in auto di dirigenti e funzionari, diminuendo anche le spese legate alla sicurezza e al servizio automobilistico. “Con questa riorganizzazione – spiegano fonti governative – si azzerano i tempi di percorrenza e si recupera efficienza gestionale”.
Il nuovo assetto logistico della presidenza rappresenta dunque una svolta nella macchina amministrativa dello Stato. Niente più ritardi dovuti al traffico o riunioni rinviate: il governo si prepara a lavorare a pochi metri di distanza, nel cuore di Roma, all’ombra della colonna di Marco Aurelio.