
Giubileo dei giovani: attesi un milione a Roma per la veglia con il Papa

È iniziato ufficialmente il Giubileo della Speranza, l’evento centrale dell’Anno Santo dedicato alla generazione Z, che culminerà nella veglia di sabato 2 agosto a Tor Vergata con Papa Leone XIV. Migliaia di giovani stanno affluendo a Roma da 147 nazioni, tra cui ucraini e russi, israeliani e palestinesi, uniti da un pellegrinaggio che parla di pace, fede e fraternità. La città è in fermento: tra zaini in spalla, bandane colorate e rosari al collo, le stazioni si trasformano in punti d’incontro tra culture e speranze.
L’evento coinvolge oltre 500.000 iscritti, ma il numero potrebbe sfiorare il milione in occasione della veglia con il Papa e la messa finale del 3 agosto. La macchina dell’accoglienza, rodata nei mesi precedenti, ha mobilitato parrocchie, scuole, istituti religiosi, famiglie romane e la Protezione Civile. In tutta Roma sono stati attrezzati posti letto, bagni e docce mobili, mentre i pasti e le bottiglie d’acqua vengono distribuiti da centinaia di volontari. «Sarà un evento senza precedenti per la città e per la Chiesa», affermano dal comitato organizzatore.
Il Comune di Roma e la Regione Lazio hanno predisposto un massiccio piano per i trasporti, con treni e autobus potenziati. La linea FL1 tra Roma Tuscolana e Fiumicino sarà attiva anche di notte per garantire il rientro di 25.000 pellegrini alloggiati presso la Fiera di Roma. Previsti rinforzi anche sulle tratte Roma Termini-Roma Aurelia, Roma-Ciampino e Roma-Lido, oltre a navette Cotral dedicate a volontari, coro e autorità ecclesiastiche.
Già da stamattina hanno preso il via gli eventi spirituali e culturali. In 12 chiese del centro storico si svolgono incontri su parole chiave della fede come coraggio, abbraccio, popolo, coscienza. Domani al Circo Massimo sarà il momento della grande penitenziale con 200 postazioni per le confessioni in tutte le lingue. Venerdì sera, nella basilica di San Pietro, l’arcivescovo Rino Fisichella celebrerà la messa di benvenuto. Poi, sabato, il momento più atteso: la camminata verso Tor Vergata, che si trasformerà in una sorta di Woodstock della fede, con musica, testimonianze e adorazione eucaristica prima del dialogo con il Papa. L’ultima notte sarà vissuta in sacco a pelo, sotto le stelle, nell’attesa della messa conclusiva con Leone XIV.
«Auspico che sia per ciascuno di voi una occasione per incontrare Cristo ed esser da lui rinsaldati nella fede e nell’impegno di seguirlo con coerenza», ha detto ieri Papa Prevost, salutando i pellegrini da piazza San Pietro.
Accanto ai giovani in carne e ossa ci sono anche i cosiddetti “influencer di Dio”, suore, sacerdoti e laici under 30 che evangelizzano sui social. TikTok, YouTube, Instagram e X diventano strumenti per raccontare la fede in linguaggi moderni, raggiungendo milioni di coetanei. «Non è più tempo di chiusure: il Vangelo deve parlare la lingua del nostro tempo», raccontano alcuni partecipanti.
Il Giubileo della Speranza non è solo un grande evento spirituale, ma anche un banco di prova per la capacità della Chiesa di parlare ai giovani in un mondo frammentato, e per la città di Roma, chiamata ad accogliere, proteggere e facilitare un flusso imponente con efficienza e umanità.