
Giubileo, apertura della Porta Santa: folla a Santa Maria Maggiore

La Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore, primo santuario mariano d’Occidente, è stata aperta ieri pomeriggio davanti a una grande folla di fedeli. Il rito, guidato dal cardinale arciprete lituano Rolandas Makrickas, ha segnato un momento simbolico dell’inizio del Giubileo 2025. L’evento è stato accompagnato dal suono della celebre campana “Sperduta”, tornata per l’occasione nella sua posizione originale dopo essere stata trasferita in Vaticano alla fine dell’Ottocento. La campana, legata a una leggenda medievale, rappresenta una guida simbolica per i pellegrini, ricordando il suo ruolo storico nell’orientare i viandanti nelle notti buie di Roma. Durante il rito, il cardinale Makrickas ha sottolineato il legame profondo del luogo con la Madonna, un tema centrale per i pellegrini di tutto il mondo che visitano la “Betlemme d’Occidente”.
La basilica conserva reliquie e simboli di inestimabile valore spirituale, tra cui le assi di legno che, secondo la tradizione, costituivano la culla di Gesù nella mangiatoia di Betlemme. Recenti analisi scientifiche hanno confermato che il legno risale a duemila anni fa, coincidenti con il periodo storico della nascita di Cristo. Makrickas, durante l’omelia, ha riflettuto sull’importanza del tempo come dono divino, mettendo in guardia contro l’abuso delle tecnologie che spesso distolgono dal valore della vita vissuta con fede. La basilica ospita anche la venerata icona bizantina della “Salus Populi Romani”, riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa e invocata nei momenti di calamità e pericoli. Questo legame tra fede e storia rende Santa Maria Maggiore uno dei luoghi di culto più significativi per i pellegrini di tutto il mondo.
L’evento ha attirato una lunga processione di fedeli di ogni età, tra cui famiglie, giovani e anziani, tutti uniti dall’intento di varcare la Porta Santa e vivere un momento di profonda spiritualità. Durante la cerimonia, molti hanno toccato i rilievi bronzei raffiguranti la Madre di Dio come segno di devozione. L’arcivescovo Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione del Giubileo, ha partecipato al rito, evidenziando la solennità di un momento che richiama il significato universale della fede mariana. Con l’apertura della Porta Santa, Santa Maria Maggiore si conferma un punto di riferimento per i pellegrini e un simbolo della tradizione cristiana che unisce storia, fede e speranza nel futuro.