
Giorgia Meloni pensa alla ricandidatura nel 2027

In un’intervista esclusiva con Davide Desario, direttore dell’Adnkronos, Giorgia Meloni ha ufficialmente aperto alla possibilità di una ricandidatura alle elezioni politiche del 2027, dichiarando il suo impegno a portare a termine il programma del centrodestra. Per la prima volta, la presidente del Consiglio ha messo nero su bianco la sua intenzione di ripresentarsi agli elettori, sottolineando come la sua leadership sarà valutata sulla base della promessa mantenuta, secondo lo slogan: “Ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto“.
Il cambio di marcia di Meloni, che fino a pochi mesi fa si mostrava cauta riguardo a un bis a Palazzo Chigi, è un segnale chiaro di determinazione. “Questo è un lavoro faticoso, faticosissimo“, aveva ammesso durante una conferenza con la stampa parlamentare all’inizio dell’anno, ma oggi la leader di Fratelli d’Italia sembra pronta ad affrontare una nuova sfida politica, valutando i risultati ottenuti fino ad ora.
Nel corso dell’intervista, Meloni ha parlato anche delle difficoltà vissute durante il suo mandato, non nascondendo le sue frustrazioni. In particolare, ha ricordato gli attacchi “senza scrupoli” a lei e alla sua famiglia, da parte di chi ha messo in discussione anche la sua vita privata, tra cui la sorella e il padre della sua figlia. Inoltre, ha denunciato le ripetute forme di attacchi sessisti che ha ricevuto, sottolineando l’ipocrisia di chi si dice difensore dei diritti delle donne ma rimane in silenzio davanti a queste aggressioni.
Affrontando tematiche sensibili, Meloni ha toccato il dibattito sulla libertà di stampa, sottolineando l’importanza di non ridurre questo tema a propaganda politica. Secondo la premier, non mancano le “voci critiche” nei media riguardo al suo governo, nonostante le accuse di ridurre il pluralismo. Meloni ha anche risposto alle critiche sull’antifascismo, invitando a non strumentalizzare il tema, precisando che da parte di Fratelli d’Italia non c’è mai stato alcun imbarazzo nel condannare ogni forma di dittatura e violenza politica.
Sul piano internazionale, la premier ha ribadito l’importanza di un’alleanza forte con gli Stati Uniti, senza però subordinarsi agli interessi americani. “Siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel rispetto della tradizionale amicizia che ci lega agli Usa“, ha affermato Meloni, sottolineando la necessità di un’Europa e una America unite per affrontare le sfide globali. La presidente del Consiglio ha anche elogiato il rapporto con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, pur riconoscendo una “sana competizione” con la Francia di Emmanuel Macron.
Meloni ha infine toccato il bilancio interno, parlando delle politiche relative all’immigrazione, ai fondi per la sicurezza sul lavoro e alla natalità. Nonostante i passi avanti, ha ammesso che c’è ancora molto da fare, in particolare sui temi del costo dell’energia e delle politiche per la natalità, che restano una sfida importante per il futuro del paese. Concludendo, Meloni ha ribadito che il premierato è la “madre di tutte le riforme” e ha lanciato due buoni propositi per la prossima legislatura.