
Fontana di Trevi: verso un accesso a numero chiuso per gestire il turismo di massa

La Fontana di Trevi, uno dei monumenti più iconici di Roma, potrebbe presto vedere un accesso limitato a numero chiuso. La proposta, avanzata dall’assessore al Turismo Alessandro Onorato e sostenuta dal sindaco Roberto Gualtieri, nasce dall’esigenza di gestire il flusso sempre crescente di turisti che ogni giorno affollano la piazza, mettendo a rischio non solo la sicurezza del sito ma anche il decoro urbano. Il monumento, simbolo della città eterna, richiama ogni anno milioni di visitatori, con numeri che crescono esponenzialmente in vista del Giubileo del 2025.
Gualtieri ha definito l’idea di un numero chiuso come una soluzione “molto concreta”. L’obiettivo è evitare che la Fontana diventi un luogo di degrado e sovraffollamento incontrollato, garantendo una fruizione più serena sia per i turisti sia per i residenti. Il flusso turistico, infatti, ha raggiunto livelli difficili da gestire, come confermato dalla polizia locale, che ogni giorno si trova a dover gestire l’afflusso e prevenire comportamenti inappropriati come bagni improvvisati nella fontana e tentativi di danneggiamento.
L’idea di regolamentare l’accesso prevede l’introduzione di un biglietto simbolico, con un costo ipotetico tra 1 e 5 euro, per i turisti che vorranno ammirare da vicino la celebre fontana e il pagamento verrebbe destinato alla manutenzione e alla gestione del sito. Per i residenti di Roma, invece, l’ingresso rimarrebbe gratuito, un modo per tutelare chi vive quotidianamente nella città e per evitare una ghettizzazione turistica del centro storico.
Onorato ha spiegato che la priorità è salvaguardare il decoro e la sostenibilità del flusso turistico, cercando di non penalizzare chi visita la città ma allo stesso tempo tutelando i monumenti e l’ambiente circostante. Una proposta simile è già stata discussa in altre città storiche italiane, come Venezia e Firenze, che da tempo si trovano ad affrontare problematiche simili di sovraffollamento turistico.
Secondo i dati, nel 2023 sono stati raccolti oltre 1,6 milioni di euro dalle monete gettate nella fontana dai visitatori, un gesto simbolico che alimenta il mito del ritorno a Roma. Con l’arrivo del Giubileo, si prevede un ulteriore incremento delle visite, con circa 30 milioni di pellegrini attesi nella capitale. Questo rende urgente trovare una soluzione che consenta di gestire in modo ordinato e sicuro l’accesso ai siti di maggiore interesse.
La proposta di numero chiuso, nonostante le possibili critiche, è stata ben accolta da molti esperti del settore, che vedono nella regolamentazione una necessità per proteggere il patrimonio storico della città. Secondo Onorato, infatti, è fondamentale preservare l’integrità dei nostri monumenti, perché sono il cuore del nostro patrimonio culturale e la loro protezione deve essere una priorità.
In conclusione, il futuro della Fontana di Trevi potrebbe essere segnato da un cambio di paradigma nella gestione del turismo. Se verrà approvata, la proposta di numero chiuso rappresenterà un tentativo concreto di conciliare le esigenze della città con quelle dei visitatori, garantendo a tutti la possibilità di ammirare il monumento più famoso di Roma in condizioni migliori di sicurezza e decoro.