
Follia Pokémon, a Latina gambizzato un 31enne per un furto di carte rare

Certe passioni non finiscono, si trasformano. Anzi, degenerano. È il caso delle carte Pokémon, passate da semplice gioco per bambini a oggetti di culto per adulti disposti a tutto pur di possederne una rara. Un universo che muove miliardi, ma che nasconde un lato oscuro, fatto di truffe, rapine e violenze. In Italia, gli ultimi episodi di cronaca ne sono la prova: da Frosinone ad Aprilia, la febbre dei Pokémon ha smesso di essere solo un gioco.
A fine settembre, un collezionista romano ha denunciato a Frosinone il furto di 25 sacchi di carte Pokémon, per un valore complessivo di 24mila euro. L’incontro con due presunti acquirenti, presentatisi come appassionati, si è trasformato in un agguato: «Dovevamo solo completare il pagamento in ricevitoria, poi mi hanno picchiato e sono scappati con tutto», ha raccontato la vittima.
Le indagini della Polizia di Frosinone e dei Carabinieri di Padova hanno portato al ritrovamento dell’intera collezione e alla denuncia di due trentenni veneti per truffa. Una storia a lieto fine solo in parte, che mostra quanto il collezionismo Pokémon sia ormai un vero e proprio affare milionario, dove dietro la nostalgia si nasconde una febbre economica sempre più rischiosa.
Ancora più drammatico il caso di Latina, dove l’8 ottobre un 31enne di Aprilia ha gambizzato un coetaneo, convinto che gli avesse rubato alcune carte da collezione di grande valore. «Non era vero nulla», ha dichiarato la fidanzata della vittima, ma la furia dell’aggressore non ha lasciato spazio alla ragione. L’uomo, dopo l’agguato, si è costituito ai Carabinieri, mentre il ferito è stato trasportato d’urgenza in ospedale. Secondo il giudice, la gravità del gesto giustifica la custodia cautelare in carcere. Un episodio che dimostra come la competizione tra collezionisti possa degenerare in violenza reale.
Il mondo delle carte Pokémon è oggi un mercato globale in continua espansione. La rarissima “Pikachu Illustrator Holo”, stampata nel 1998, è stata venduta per 5,3 milioni di dollari allo youtuber Logan Paul, che la indossa come un gioiello. Secondo Kings Research, il giro d’affari mondiale del brand ha toccato nel 2022 i 9,7 miliardi di dollari, destinati a raddoppiare entro il 2030. In Italia, uno studente su sette colleziona carte, spendendo in media 350 euro all’anno, con punte oltre i mille per gli appassionati più esperti.
Ma dove girano soldi, arrivano anche i guai. In Giappone, le carte vengono usate per riciclare denaro, mentre in California una rissa per una nuova uscita è finita con un accoltellamento. Non più semplici pezzi di cartoncino, ma investimenti e status symbol che possono valere più di un orologio di lusso. Da passatempo innocente, il collezionismo Pokémon è diventato una giungla in cui la nostalgia si mescola alla brama di guadagno. E oggi, dietro ogni bustina che si apre, può nascondersi non solo un Charizard dorato, ma anche un rischio molto più reale.