
Fine della corsa per il “rapinatore con l’accetta”: preso il bandito di Ostia
Il litorale romano tira un sospiro di sollievo dopo giorni di terrore. La Polizia ha arrestato l’uomo accusato di essere il “rapinatore con l’accetta”, un cinquantenne romano residente a Fiumicino che, armato di ascia e con il volto parzialmente coperto, aveva preso di mira bar e negozi tra Ostia e Ostia Antica. L’uomo, con precedenti per rapina e spaccio, è stato incastrato da un mix di indagini tecnologiche, testimonianze oculari e, sorprendentemente, dalla collaborazione di un suo familiare.
Le indagini si sono concentrate su due colpi messi a segno tra l’11 e il 16 dicembre. Il primo ha colpito una pizzeria in piazza Gregoriopoli a Ostia Antica, mentre il secondo ha interessato il bar della stazione MetroMare “Colombo” in piazza Amerigo Vespucci. In entrambi i casi, il modus operandi era brutale: l’uomo entrava armato di un’ascia, minacciando i presenti con frasi come «Te sfonno» o «Se strilli, t’ammazzo». Nonostante i travisamenti, le telecamere di videosorveglianza hanno catturato dettagli cruciali del volto e, soprattutto, dell’abbigliamento del malvivente.
A rivelarsi decisiva è stata una felpa con il logo della Lazio. I video delle rapine, circolati rapidamente sul web, sono stati visti da un familiare dell’uomo che ha riconosciuto non solo gli indumenti ma anche da alcuni tratti somatici, decidendo di allertare le forze dell’ordine. Questa “soffiata” ha permesso agli agenti di stringere il cerchio attorno al sospettato, che è stato sorpreso e bloccato mentre usciva da una palazzina popolare di Ostia.
Durante la perquisizione nell’abitazione dove l’uomo viveva con gli anziani genitori, gli investigatori hanno rinvenuto l’arma utilizzata nelle rapine. L’ascia era stata accuratamente nascosta in una siepe condominiale, pronta per essere riutilizzata. Il bottino accertato dei due colpi è tutto sommato povero e ammonta a circa 600 euro totali, ma gli inquirenti stanno ora analizzando altri episodi simili avvenuti sul litorale per verificare se siano riconducibili alla stessa mano.
Mentre il caso di Ostia sembra essersi concluso con il trasferimento dell’uomo in carcere con l’accusa di rapina aggravata, resta alta l’attenzione su altri episodi di criminalità nella Capitale. Al Prenestino, infatti, è caccia aperta a due banditi che, armati di fucile e coltello, hanno rapinato un benzinaio per poi fuggire a bordo di una Fiat Panda rossa. Gli agenti del commissariato locale stanno esaminando i filmati di sorveglianza tra il Prenestino e il Casilino per identificare i responsabili di questo ultimo, fulmineo raid.
M.M.