
Falso casting e video manipolato con l’IA: modella romana ricattata
Era convinta di partecipare a un casting professionale, una di quelle occasioni che possono aprire le porte al mondo dei grandi brand della moda. Invece, nel giro di pochi giorni, si è ritrovata al centro di un incubo fatto di ricatti, minacce e di un video intimo diffuso online e alterato con l’intelligenza artificiale. La vittima è una modella romana trentenne che ha presentato denuncia, facendo scattare un’inchiesta per tentata estorsione e revenge porn.
La vicenda ha inizio il 28 settembre, quando la donna riceve un messaggio su Instagram. L’account che la contatta si presenta come un’agenzia alla ricerca di modelle per collaborazioni con marchi di lusso. «Ho risposto perché avevamo diversi contatti in comune e tra i follower c’erano ragazze inserite nel circuito della moda a Milano», ha raccontato la vittima agli inquirenti. Dopo alcuni scambi, viene fissata una videochiamata conoscitiva.
Il colloquio avviene il 2 ottobre tramite Telegram. Dall’altra parte dello schermo, la modella sente solo la voce di una donna che dice di chiamarsi Sofia. «Io ero visibile, mentre dall’altra parte potevo soltanto sentire la voce», ha spiegato. Durante la conversazione, la presunta agente le chiede di spogliarsi per verificare la presenza di tatuaggi, cicatrici e valutare la sua fisicità. «Mi rassicurava che la videochiamata fosse privata», ha aggiunto la trentenne, precisando però di aver interrotto il collegamento quando le è stato chiesto di mostrare le parti intime.
Pochi minuti dopo arriva la prima minaccia. Un altro utente la contatta su Telegram sostenendo di aver registrato il video della chiamata e minacciando di diffonderlo tra amici e parenti se non avesse pagato una somma di denaro. La richiesta è chiara: un pagamento in bitcoin su un wallet. La donna decide di non cedere al ricatto.
Il 12 ottobre, a distanza di due settimane, la situazione precipita. Amici e familiari la avvertono che online circola un video che la ritrae nuda, collegato ai suoi profili social. «All’ora di pranzo sono stata ricontattata su Telegram. Mi scrivevano: “I debiti vanno pagati”», ha riferito la modella. Poco dopo, un altro messaggio ancora più inquietante: «Passa una buona giornata, cara», accompagnato dallo screenshot del filmato già inviato a persone a lei conosciute.
Non si tratta soltanto delle immagini riprese durante il falso provino. La vittima ha chiarito che il video è stato alterato nella parte finale, con l’aggiunta di contenuti sessualmente espliciti che lei non ha mai girato. «Il filmato è stato modificato, probabilmente con l’intelligenza artificiale o montando spezzoni estratti da materiale pornografico», ha spiegato nella denuncia.
Assistita dall’avvocato Federico Puggioni, la donna ha deciso di chiudere tutti i suoi profili social per arginare la diffusione del video e tutelare la propria vita privata. L’inchiesta ora punta a individuare chi si cela dietro i profili falsi e a chiarire il ruolo delle tecnologie di manipolazione digitale in una vicenda che evidenzia, ancora una volta, i rischi connessi all’uso distorto delle piattaforme online.
M.M.