
Faida tra narcos ad Acilia, bomba carta davanti a un panificio

Una bomba carta è esplosa nella notte tra domenica e lunedì davanti al panificio “Fantasie di pane e dolci” al civico 421 di via Cesare Maccari, ad Acilia Sud. L’ordigno, piazzato vicino ai contatori del gas, ha fatto tremare l’intero quartiere. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno evitato il peggio. Una seconda bomba è rimasta inesplosa. Nessun ferito, ma la tensione è alle stelle in un quadrante già segnato da episodi simili.
L’attentato, avvenuto a mezzanotte in punto, richiama sinistramente quello dello scorso mese, quando un altro ordigno devastò la palestra del pugile Kevin Di Napoli in via delle Azzorre, a Ostia. “Non siamo criminali, ma lavoratori”, dichiarano i titolari del forno, tentando di respingere ogni ombra. Ma la realtà appare più complessa: la scia degli esplosivi e i possibili collegamenti con le reti del narcotraffico romano fanno pensare a un messaggio intimidatorio.
Le indagini dei carabinieri di Ostia non escludono alcuna pista. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto tre uomini incappucciati fuggire poco dopo l’esplosione. Il gesto si inserisce in un contesto ad alta tensione, dove tornano i nomi di vecchie conoscenze della malavita romana: Elvid Demce, i fratelli Guarnera, Arben Zogu, Bardhi Petrit, e persino l’ombra del capo ultras Fabrizio “Diabolik” Piscitelli, assassinato nel 2019.
L’intestataria del forno, incensurata, risulterebbe legata ad A. P., nipote di Sandro Guarnera, coinvolto nel passato in un presunto clan autonomo attivo proprio ad Acilia. Il compagno della donna, nel 2015, fu destinatario di una misura cautelare in un’inchiesta che coinvolgeva Demce e la batteria albanese di Ponte Milvio. “Quelli brutti brutti”, come li definì Carminati nel celebre caso “Mondo di mezzo”.
L’ordigno ad Acilia, così come quelli piazzati al Prenestino e a Ostia, sembra il segnale di un riequilibrio di poteri criminali. I vecchi clan si rimescolano, e chi è rimasto in libertà si è trasferito nei quartieri “bene” della Capitale. Kevin Di Napoli, figura vicina a Dori Petoku (nipote di Ricky), era stato invitato alla cena della pace di Grottaferrata nel 2017 con Salvatore Casamonica. Un incontro che, secondo gli inquirenti, potrebbe aver decretato la sua sorte.
Nel frattempo, tornano alla mente vecchi fantasmi: proprio in via Cesare Maccari, nel giugno 2009, fu ucciso in un agguato Emidio Salomone, ritenuto uno degli ultimi boss della Banda della Magliana. Il passato sembra non voler lasciare in pace queste strade.
Le indagini della DDA sono in corso. Il sospetto è che dietro la bomba ci sia un avvertimento mafioso, legato a racket, narcotraffico o recupero crediti criminale. A Roma, le bombe non sono più solo nei film.