
Fabrizio Moro torna con il nuovo album “Non ho paura di niente”
Dopo sei anni senza un album di inediti, Fabrizio Moro torna con un nuovo disco dal titolo Non ho paura di niente, in uscita solo in formato fisico. Una scelta controcorrente che segna un ritorno alle origini per il cantautore romano, che confessa di aver attraversato un periodo di forte crisi creativa. Due anni e mezzo fa aveva pubblicato un Ep, quasi come gesto di resistenza; ora presenta un lavoro composto da dieci brani nati, come lui stesso racconta, da una profonda frustrazione interiore. Oggi incontrerà i fan alla Feltrinelli di via Appia Nuova, mentre il tour partirà il 2 maggio 2026 dal Palazzo dello Sport di Roma.
Moro ammette di aver temuto di subire una crisi di ispirazione: «Ho avuto paura di non avere più niente da dire». Il cantautore racconta di essersi trovato disorientato davanti a un mercato musicale che corre a ritmi vertiginosi: «Quando è uscito il mio singolo, lo stesso giorno sono uscite altre 49 canzoni: io sono cresciuto in un mondo diverso». Nonostante le difficoltà, ha deciso di recuperare la coerenza che lo ha sempre contraddistinto, tornando alle sonorità che hanno segnato i suoi inizi e alle sue fonti di ispirazione storiche, come Vasco Rossi.
La scintilla creativa è tornata quando ha scelto di affrontare apertamente le proprie paure. «Mettendomi da parte stavo rischiando di mandare all’aria tutto quello che avevo costruito», racconta. Il continuo riferimento ai numeri e alle visualizzazioni da parte della precedente etichetta aveva soffocato la sua motivazione. Il passaggio a Bmg gli ha restituito fiducia e entusiasmo: un ambiente in cui ha riscoperto il calore umano che sentiva mancare.
Molti brani del nuovo album si ispirano a persone reali della sua vita, come il protagonista di Simone spaccia. «Mi piace raccontare i personaggi che hanno gravitato intorno alla mia esistenza perché attraverso loro racconto il contesto sociale in cui sono cresciuto», spiega Moro, ricordando al tempo stesso di essere stato fortunato a non finire in percorsi senza ritorno: «Io mi sento un miracolato».
L’artista torna anche sul suo passato difficile, segnato anche da eccessi e dall’abuso di sostanze: «Non sono un promotore della droga: la odio. Chi promuove la droga va picchiato». Parole forti, rivolte non solo alla musica urban, ma anche a serie tv che normalizzano violenza e illegalità: storie che, secondo Moro, molti giovani finiscono per imitare senza coglierne la finzione.
Guardando avanti, spera che suo figlio possa affrontare la vita con maggiore equilibrio. Quanto a Sanremo, non sembra avere intenzione di tornarci: «È troppo spettacolo televisivo. Ho il timore che le belle canzoni non vengano più valorizzate».
Una cosa però è certa: Fabrizio Moro ha ritrovato la sua voce e, come dice il titolo del nuovo album, oggi non ha più paura di niente.