
Esplode un nuovo ordigno a Nettuno, il terzo sotto lo stesso palazzo
Le indagini sui recenti atti di vandalismo a Nettuno sembrano aver preso una piega decisiva. Se la scorsa settimana c’era il sospetto che l’incendio di due autovetture parcheggiate in via Piemonte fosse stato causato da un cortocircuito, ora i carabinieri della Compagnia di Anzio sembrano certi che si sia trattato di un attentato. La scorsa notte, poco dopo le 4.30, un ordigno di media potenza ha gravemente danneggiato una Mercedes Classe A parcheggiata in via Puglia, all’angolo con via Piemonte, a meno di dieci metri dal luogo in cui le due utilitarie di una coppia di pensionati e di una studentessa erano andate a fuoco la settimana precedente.
Il danno alla Mercedes è stato significativo, con il lunotto anteriore e la portiera lato passeggero distrutti, mentre il cofano è stato scardinato dall’esplosione. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Anzio, che sono riusciti a evitare che si sviluppasse un incendio. L’auto danneggiata appartiene a una donna che vive con il figlio in un appartamento situato proprio sopra al parcheggio, e entrambi sono stati ascoltati dai carabinieri per cercare di capire se abbiano ricevuto minacce o avvertimenti in passato. Le indagini si concentrano sulle loro frequentazioni e sulle possibili motivazioni dietro l’attentato, ma i vicini descrivono la famiglia come «persone tranquille, mai un problema».
I carabinieri hanno raccolto numerose testimonianze da residenti locali e acquisito le registrazioni delle telecamere di sorveglianza nell’area, cercando di raccogliere informazioni utili. Inoltre, stanno riesaminando un precedente episodio, risalente a giugno 2024, quando un’auto era andata a fuoco sempre in via Piemonte. La coincidenza di tre episodi in pochi metri di distanza ha destato preoccupazione tra i residenti, che non nascondono il loro timore.
Le testimonianze sull’esplosione sono unanimi. Una residente ha raccontato di aver sentito un “botto terribile” che li ha svegliati di soprassalto: «Abbiamo avuto veramente paura, tanto che io e mio marito ci siamo abbracciati per proteggerci». Altre persone hanno riferito di aver visto un ragazzo chiedere aiuto poco dopo l’esplosione, mentre il fumo si spostava verso nord, verso via Santa Maria.
Alcuni residenti più a nord, lungo via Puglia, hanno visto persone allontanarsi subito dopo la deflagrazione, anche se non è chiaro se siano coinvolte nell’attentato. La violenza della deflagrazione è stata tale che l’esplosione è stata avvertita anche a distanza. Le indagini continuano e nessuna pista è tralasciata dagli inquirenti. Il ripetersi degli attentati nella stessa via lascia infatti aperti molti interrogativi. L’unico dato positivo è che fortunatamente finora non hanno causato vittime.