
Due bombe nella notte a Centocelle: ipotesi regolamento di conti tra bande
La notte di venerdì a Centocelle è stata segnata da due esplosioni avvenute a un’ora di distanza l’una dall’altra, colpi ravvicinati che hanno traumatizzato il quartiere e rafforzato nei residenti l’idea che qualcosa di serio si stia muovendo nella criminalità locale. Due ordigni rudimentali, piazzati con precisione davanti a una concessionaria in via dei Platani e a un negozio di abbigliamento in piazza dei Mirti, hanno provocato danni materiali e un enorme spavento. Nessun ferito, ma un messaggio evidente.
Il primo ordigno è esploso alle 3.30 davanti al cancello di una concessionaria, danneggiandolo pesantemente. Un’ora dopo, la seconda detonazione ha colpito un negozio di abbigliamento in piazza dei Mirti: la bomba carta posizionata davanti alla vetrina l’ha distrutta e ha provocato un cratere sul marciapiede. Alcuni residenti sono stati svegliati dal boato e hanno raccontato di aver udito il secondo scoppio a grande distanza. La piazza è stata immediatamente transennata e per ore la polizia ha effettuato i rilievi.
Le forze dell’ordine mantengono la massima riservatezza, ma la dinamica degli attacchi indirizza con forza verso una pista: un regolamento di conti interno alla malavita locale. Non estorsioni, quindi, ma un messaggio diretto da un gruppo criminale a un altro. I negozi colpiti, secondo quanto trapelato, avrebbero dipendenti già noti alla polizia, elemento che rafforza l’ipotesi di una faida sotterranea.
Gli investigatori escludono quasi del tutto l’ipotesi racket: a Centocelle i commercianti denunciano, storicamente, e risulta difficile immaginare una pressione estorsiva così plateale. La pista più battuta riguarda quindi due gruppi emergenti, uno radicato nel territorio e l’altro composto da giovani criminali stranieri, soprattutto albanesi, che stanno tentando di inserirsi nel tessuto illegale della zona.
Il quartiere non è nuovo ad episodi del genere: due anni fa una bomba devastò un centro estetico in via delle Robinie, e più recentemente un raid incendiario ha colpito un ristorante in via degli Aceri. In entrambi i casi gli autori non furono individuati, un precedente che preoccupa e scoraggia.
Questa volta, però, gli investigatori sembrano più fiduciosi. Sono stati raccolti numerosi filmati delle telecamere private e pubbliche, incluse quelle di attività commerciali vicine. Anche un frammento potrebbe essere decisivo, anche se si ritiene probabile che gli attentatori abbiano pianificato un percorso lontano dagli obiettivi delle telecamere.
Gli inquirenti lavorano anche su dati storici: un tempo il commissariato di Centocelle era un punto avanzato nell’informatizzazione delle denunce e molte informazioni d’archivio potrebbero aiutare a costruire un quadro completo. L’obiettivo è unire i tasselli di un mosaico che, se ricomposto correttamente, potrebbe portare alla svolta.