
Dispersione scolastica a Roma: 124 genitori denunciati

A Roma il problema della dispersione scolastica continua a preoccupare. Ragazzi tra i sette e i sedici anni, figli di cittadini stranieri ma anche italiani, risultano formalmente iscritti ma non frequentano la scuola da mesi. Le cause sono diverse: c’è chi rifiuta il liceo e chi viene tenuto a casa con il consenso dei genitori.
I carabinieri del Gruppo di Ostia hanno avviato un servizio straordinario di controllo sul territorio romano e nell’hinterland, rilevando quasi 5.000 giorni di assenza ingiustificata tra elementari, medie e superiori. L’indagine ha portato alla denuncia di 124 genitori per inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori, in base all’articolo 570-ter del codice penale, che prevede sanzioni penali per chi non garantisce la frequenza scolastica.
L’attività investigativa è durata un mese e ha coinvolto 141 scuole, di cui 38 con casi di minori assenti senza giustificazione. L’intervento è stato supportato dall’Ufficio scolastico regionale e dai singoli dirigenti scolastici, che avevano già segnalato situazioni critiche.
Il tenente colonnello Stefano Tosi, comandante del Gruppo Ostia, ha spiegato: «L’attività è nata per contrastare la dispersione scolastica e la devianza minorile, fenomeni che spesso espongono i ragazzi a contesti pericolosi, compresa la criminalità».
Le scuole con il maggior numero di assenze si trovano nelle periferie nord e sud della Capitale, in quartieri come Vitinia, Acilia, Ostia, Labaro e Prima Porta, mentre il fenomeno risulta meno diffuso nei comuni della provincia. L’analisi ha evidenziato che il problema riguarda in egual misura studenti italiani e stranieri.
Tra i 122 studenti segnalati alla Procura minorile, metà sono italiani e metà stranieri, con una prevalenza di maschi. Alcuni non si sono mai presentati a scuola dall’inizio dell’anno scolastico, altri hanno accumulato più di 90 giorni di assenza. Se in passato la dispersione scolastica interessava soprattutto gli studenti delle superiori, oggi riguarda anche le medie e persino le elementari.
Mario Rusconi, presidente dell’AssoPresidi di Roma, ha sottolineato: «La dispersione scolastica è un problema serio perché fornisce manodopera alla criminalità, soprattutto nelle aree più disagiate. Non basta la repressione, bisogna creare le condizioni affinché i ragazzi trovino piacere nell’andare a scuola».
L’incremento delle assenze ingiustificate impone una riflessione sulle strategie di contrasto a questo fenomeno, affinché la scuola torni a essere un punto di riferimento per tutti i giovani.