
Disastro Roma, 5 goal presi a Firenze. Ora Juric rischia

Fiorentina a valanga su una “Rometta” quanto mai fragile e facilmente perforabile. Doveva essere una partita decisiva per capire le prospettive stagionali dei giallorossi in serie A, ma si è trasformata in un incubo che apre scenari cupi per il prosieguo del campionato. E ora la panchina di Juric trema: si parla addirittura di un summit nella notte e di un possibile esonero già domani, in mattinata.
In quel caso, in un dietrofront che avrebbe i contorni della commedia grottesca, a tornare ad allenare la Roma potrebbe essere Daniele De Rossi, la “bandiera” cacciata in malo modo solo poche settimane fa senza una vera e solida spiegazione. Che quella decisione della società fosse apparsa ai più balorda si era capita sin dal primo istante, soprattutto perchè la figura individuata per dare una svolta alla stagione giallorossa, il serbo Ivan Juric, non sembrava adatta nè per un ambiente difficile come quello della Capitale, nè tantomeno per le caratteristiche della rosa a disposizione.
Sugli scudi nella partita di stasera, tanto per aggiungere sale sulle ferite, tra i giocatori in maglia viola è stato Bove, un promettente prodotto del vivaio mandato via senza tanti complimenti e che ora sta dimostrando tutto il suo valore sotto la guida di Palladino. Tra i romanisti, invece, stasera è spiccata in negativo la prestazione difensiva, non solo per i goal subiti, ma anche per gli errori marchiani commessi. Pure Svilar, solitamente tra i migliori, oggi non è apparso convincente: sul rigore del 2-0 per i viola, ad esempio, si è tuffato con troppo anticipo, invitando Beltran ad un comodo piatto sul lato opposto. Da film “Le comiche” l’azione di Celik sull’occasione dello stesso penalty: un fallo tanto sciocco, quanto maldestro, che ha dato un’esatta fotografia dello stato di confusione mentale degli uomini di Juric. Da censurare poi Hermoso, che non trova niente di meglio da fare che farsi sventolare sotto il naso il secondo giallo per una marchiana, quanto superflua, trattenuta nei confronti di un avversario diretto verso la linea di fondo, e Hummels, fantozziano nella goffa deviazione di testa che ha portato all’autogoal per il 5-1 finale: s’è capito perchè finora non aveva giocato manco un minuto.
Dopo il disastro del Franchi la domanda di ogni tifoso giallorosso è: che fare, adesso? Con che spirito, con quale animo questa squadra può presentarsi all’Olimpico nel turno infrasettimanale contro il Torino? Ma soprattutto, può Juric riprendere in mano (ammesso che l’abbia mai avuto) il timone di questa squadra e di portarla sulla rotta giusta, prima che la piega stagionale prenda direzione drammaticamente imprevedibili?
Sarà il tema delle telefonate e delle discussioni che animeranno le prossime ore dei dirigenti giallorossi. Dal canto loro, i tifosi sanno bene quale sarebbe la cosa giusta da fare: richiamare De Rossi, colui che aveva salvato la stagione scorsa dal tracollo, e con tante scuse restituirgli il posto in panchina. Certo è che, dopo un calciomercato a suon di acquisti costosi, dopo aver tenuto un Dybala che sembrava indirizzato verso l’uscita, tutto l’ambiente si aspettava tranne che trovarsi a fine ottobre con soli 10 punti in campionato, con un andamento incerto e poco convincente in Europa, e con uno spogliatoio a rischio esplosione. Il tutto mentre la Lazio, costruita al risparmio, viaggia a gonfie vele, vince e diverte. Peggio di così per i romanisti non poteva cominciare questa stagione.