
Degrado e violenza a Don Bosco e Cinecittà, in balia delle gang
Sono rimasti in pochi, i baluardi di romanità in un quartiere che, secondo i residenti, è ormai diventato un suk. La zona infatti è diventata progressivamente “ostaggio” di bande di sudamericani e della comunità bengalese. Da un lato è invaso da una crescente presenza di mini market gestiti da bengalesi, dall’altro i problemi sono portati dai latinos, che hanno preso possesso di numerose palazzine in via Eudo Giulioli e dintorni.
Nel corso degli anni, questa conflittualità ha generato un’escalation di risse, raid notturni, feriti e negozi danneggiati. Il 17 ottobre, via Stilicone è stata teatro di un’aggressione violenta: un gruppo di sudamericani ha assaltato il bar-minimarket di Jahid Hassan, un bengalese che gestisce l’attività dal 2011. “Ci hanno aggrediti con coltelli e picconi, ferendo un mio connazionale. Ora ho paura anche per le mie due bambine”, racconta Hassan. L’aggressione è degenerata in una maxi rissa, tanto che il Questore ha disposto la chiusura dell’attività per 30 giorni.
Il Comitato di quartiere di Don Bosco ha organizzato una manifestazione di solidarietà dopo l’ennesimo episodio di violenza, chiedendo che il quartiere torni a essere un luogo di accoglienza. Tiziana Siano, presidente del Comitato, ha sottolineato al Messaggero: “Il nostro è un quartiere accogliente, ma tutti devono rispettare le regole”. Molti residenti, infatti, parlano di una vera e propria guerra per il controllo del territorio, che ha portato anche alla diffusione dello spaccio di droga. “I mini market restano aperti tutta la notte vendendo alcolici oltre gli orari consentiti e anche ai minori”, afferma Siano. Il degrado si manifesta anche nei parchi e nelle piazze, dove ubriachi e bivacchi hanno preso il sopravvento. Una residente denuncia: “Quella piazza non è più nostra. È piena di ubriachi che hanno trasformato l’intera area in una discarica”.
Le richieste degli abitanti sono chiare: maggiore presenza delle forze dell’ordine, sistemi di videosorveglianza diffusi e un intervento deciso sulle occupazioni abusive che ormai infestano la zona. “Abbiamo fatto denunce, segnalazioni, inviato PEC, ma nessuno ci ascolta. La situazione sta peggiorando ogni giorno di più”, si lamenta Siano, chiedendo l’intervento delle istituzioni. Gli abitanti della zona si sentono abbandonati e preoccupati per la propria sicurezza.