
Degrado e sicurezza a piazza Pepe: si punta sulla riqualificazione

A pochi passi dalla stazione Termini, in un’area circondata da storia e architettura, piazza Pepe all’Esquilino continua a essere un punto critico per la sicurezza cittadina. Tra l’elegante palazzina del teatro Ambra Jovinelli e i resti dell’acquedotto romano, il degrado e lo spaccio a cielo aperto restano una costante, tanto che l’area è stata inserita nel piano di sicurezza del Viminale come una delle “zone rosse” della Capitale. Nonostante i maggiori controlli, i residenti denunciano da tempo una situazione insostenibile, che ha portato a un’assemblea pubblica organizzata dal Polo Civico Cittadino con la partecipazione di associazioni e della minisindaca del Municipio I, Lorenza Bonaccorsi. Durante l’incontro, sono emerse posizioni contrastanti sulle soluzioni da adottare: alcuni residenti, tra cui il giornalista Luca Telese, hanno chiesto misure drastiche come la recinzione dell’area e l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Altri, come l’ex consigliere comunale Andrea Alzetta, si sono opposti all’idea di chiudere la piazza, sostenendo la necessità di preservare gli spazi pubblici come luoghi di aggregazione.
Nel frattempo, il Municipio I sta portando avanti un progetto di riqualificazione con l’obiettivo di trasformare piazza Pepe in un’area sicura e vivibile. L’idea prevede la realizzazione di strutture sportive, tra cui un campo da calcio, uno da basket e un tavolo da ping pong, con l’intento di restituire lo spazio ai cittadini e contrastare la presenza di spacciatori. L’intervento, dal valore di un milione di euro, è ancora nelle fasi preliminari, ma il Municipio ha annunciato un incontro con Ama e “Risorse per Roma” per avviare l’iter. Tuttavia, i residenti chiedono misure immediate per garantire maggiore controllo, evidenziando come nelle ore notturne la zona resti teatro di episodi di microcriminalità. Telese ha sottolineato la necessità di garantire sicurezza continua, affinché la piazza possa tornare a essere un luogo fruibile da famiglie e bambini senza timore.
Negli ultimi giorni, dopo l’assemblea e il clamore mediatico, si è registrato un maggiore passaggio delle forze dell’ordine, con interventi che hanno portato alla rimozione di bivacchi e rifugi di fortuna. I residenti della zona hanno confermato la presenza più costante di polizia e carabinieri, ma restano scettici sull’efficacia delle sole operazioni sporadiche. La richiesta dei cittadini è quella di una soluzione duratura, che non si limiti a sgomberi temporanei ma che restituisca realmente la piazza alla comunità. Il progetto di riqualificazione potrebbe essere un primo passo, ma la percezione di insicurezza rimane alta tra chi vive nel quartiere, specialmente nelle ore notturne.