
27/05/2023
Dati Aran sulle retribuzioni nel Pubblico Impiego: il commento della FLP
Marco Carlomagno, Segretario Generale FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) commenta i dati Aran riguardanti le retribuzioni nel pubblico impiego: ci troviamo di fronte ancora a salari troppo bassi.
Un interessante articolo su lentepubblica riporta le dichiarazioni della FLP.
“Le nostre Pubbliche Amministrazioni restano poco attrattive. Per il livello delle retribuzioni, che sono tra le più basse dell’Unione Europea, nonostante il costo della vita nel nostro Paese sia tra i più alti, specie nelle grandi aree metropolitane, dove maggiore è la richiesta di nuovo personale. Per la mancanza di prospettive di crescita professionale all’interno di strutture organizzative ormai ingessate che, in ossequio alle politiche di spending review susseguitesi in questi decenni, hanno visto bloccate le carriere e il riconoscimento delle professionalità, per non parlare dell’assenza quasi totale di adeguate politiche formative” commenta Marco Carlomagno, Segretario Generale FLP – Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, in merito alla diffusione dei dati Aran di oggi sulle retribuzioni nel pubblico impiego.
“I numeri snocciolati stamani, presentati per dimostrare come il lavoro pubblico non sia meno pagato di quello privato, non mostrano che i dipendenti pubblici siano ben remunerati, ma che in Italia esiste un problema di tenuta salariale per tutto il mondo del lavoro, sia pubblico che privato.
In particolare le retribuzioni analizzate dall’Aran si basano su una media delle diverse Amministrazioni che hanno livelli salariali (indennità e salari di produttività) molto diversificati tra loro e non tengono conto della collocazione reale del personale nelle diverse Aree professionali degli operatori, degli assistenti e dei funzionari.
Sono dati aggregati delle diverse voci stipendiali che non evidenziano la variabile legata all’età media del personale che si attesta tra i 55 e i 60 anni e che, pur nella ristrettezza delle risorse stanziate negli anni, ha comunque maturato una retribuzione diversa dai neo assunti.
E soprattutto sono calcolati su base lorda, e quindi non tengono conto del prelievo fiscale che sui lavoratori dipendenti assume un peso rilevante. In buona sostanza la retribuzione netta mensile d’ingresso, comprensiva di stipendio e indennità fisse, a malapena raggiunge i 1.500 euro per i funzionari e i 1.350 euro per gli assistenti.
Per cambiare veramente passo, rendere attrattive le Amministrazioni, raggiungere gli ambizioni obiettivi del PNRR, non serve rimescolare le carte ma è necessario che vengano rafforzati gli organici, stanziate le risorse necessarie a dare effettività e concretezza al nuovo ordinamento professionale e alla formazione, rinnovati i CCNL scaduti a dicembre 2021” conclude Carlomagno.
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