
Crollo Torre dei Conti, Roma bloccata tra zona rossa e restauri a rischio
Roma vive giornate complesse dopo il crollo parziale della Torre dei Conti, uno dei simboli medievali della città, situato a pochi passi dai Fori Imperiali. L’area è ora completamente interdetta al pubblico, con una zona rossa presidiata da vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri e polizia locale. Intorno, la vita quotidiana della Capitale continua con le sue contraddizioni: tavolini di ristoranti affollati, turisti incuriositi e un centro storico paralizzato dalle chiusure e dalle deviazioni imposte per garantire la sicurezza.
L’intera area di largo Corrado Ricci è stata sigillata subito dopo il cedimento, con accessi vietati da via dei Fori Imperiali, via Cavour, via Baccina e via della Madonna dei Monti. Gli agenti presidiano ogni ingresso, mentre migliaia di curiosi tentano di avvicinarsi per scattare foto o semplicemente osservare i resti del monumento. I tecnici della Soprintendenza speciale di Roma stanno valutando la stabilità residua della struttura, chiusa al pubblico dal 2007, e pianificando un intervento di consolidamento urgente. Il ritorno alla normalità, tuttavia, non sarà immediato: ci vorranno settimane, se non mesi, per la completa messa in sicurezza e per avviare i lavori di restauro. La Torre, la cui origine risale all’anno 858 e che fu ampliata nel 1203, richiede un approccio filologico e interventi estremamente delicati per non compromettere la sua integrità storica.
Le chiusure hanno provocato gravi ripercussioni sul traffico: nel pomeriggio di ieri si sono registrate lunghe code tra via Panisperna, via dei Serpenti, via degli Annibaldi e tutto il quadrante compreso tra via Nazionale, la stazione Termini e il rione Monti. Diverse linee Atac (tra cui 51, 75, 85, 87, 117 e 118) sono state deviate, mentre i taxi sono rimasti bloccati per ore nel traffico del centro. La situazione è ulteriormente complicata oggi dalle celebrazioni per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle massime autorità dello Stato. Dalle 7 del mattino, piazza Venezia e le vie limitrofe sono chiuse al traffico, con ulteriori deviazioni per autobus e taxi. Le forze dell’ordine presidiano ogni accesso per evitare assembramenti e garantire lo svolgimento sicuro della cerimonia.
Il crollo della Torre dei Conti ha acceso i riflettori sulla fragilità dei monumenti romani, molti dei quali interessati da cantieri di restauro finanziati con fondi del Pnrr. Come ricordano gli esperti del Collegio Romano, «i cantieri sono momenti delicatissimi per i monumenti, soprattutto quando si interviene su strutture portanti come tetti o pareti». Il caso della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, devastata da un incendio durante i lavori di restauro nel 2019, resta un monito per tutti. A Roma, impalcature e ponteggi si moltiplicano: dalle Terme di Caracalla, dove sono in corso interventi di consolidamento, alle chiese di Santa Maria in Ara Coeli e San Marco, passando per la Colonna di Marco Aurelio e le Mura Aureliane, già vittime di precedenti cedimenti. La lista dei siti fragili è lunga, e la Torre dei Conti figurava tra i monumenti “attenzionati” già nel 2016, quando l’allora commissario Francesco Paolo Tronca stimò in almeno quattro milioni di euro i fondi necessari per salvarla. Fondi che, evidentemente, non sono mai arrivati in tempo.