Colpi di pistola e incendi ad Ostia negli ultimi mesi

15/12/2022

Carabinieri e polizia stanno indagando. Che ci sia un filo rosso nella serie di agguati avvenuti negli ultimi due mesi è presto per dirlo, ma l’ipotesi non viene esclusa.

Spari, arresti e attentati incendiari. A Ostia, negli ultimi due mesi, sembra sia in atto una faida criminale. Chi indaga, polizia di Stato e carabinieri, al momento non si sbilancia. Eppure l’ipotesi non viene esclusa. Nell’ultimo mese si sono verificati due episodi simili: colpi di pistola sparati in alcune piazze di spaccio a scopo intimidatorio. Ma a chi era rivolta questa minaccia e per quale ragione, resta ancora un mistero.

C’è però un dato, oggettivo, che fa riflettere: dopo gli arresti che hanno sfaldato il clan Spada e prima ancora i Fasciani, Ostia si trova in una fase in cui non è ancora chiaro chi comanda. Non solo. Lo scorso ottobre Roberto Spada è tornato in libertà dopo aver scontato la condanna per l’aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi.

Su di lui pende ancora la condanna per il 416 bis. Uscito dal carcere di Tolmezzo, il suo ritorno sul litorale è stato “celebrato” con una festa accompagna con fuochi d’artificio nei pressi di piazza Gasparri, la piazza di spaccio più famosa di Ostia Nuova. Un omaggio a “Robertino”, fratello del boss Carmine e reggente del clan attualmente sottoposto a sorveglianza speciale per tre anni.

Poco meno di un mese dopo la sua scarcerazione, il 4 novembre scorso, nella piazza di spaccio dei “Lotti”, il complesso di case popolari disteso lungo via Vasco de Gama, tra via della Paranzella e via delle Gondole, sono stati esplosi diversi colpi di pistola. Al loro arrivo le forze dell’ordine di Ostia non hanno trovato nulla se non alcuni bossoli a terra, almeno dieci.

Lì, tra quelle palazzine, vivono e si nascondo spesso i cosiddetti “cileni” di Ostia e altri spacciatori considerati cani sciolti. È probabile che qualcuno, approfittando di un vuoto di potere, abbia pensato di allargare il proprio business della droga? Non è da escludere.

Dopo gli spari esplosi, i carabinieri e la polizia di Stato per giorni hanno setacciato la zona dei “Lotti”. Risultato: arresti, perquisizioni, componenti armi e droga sequestrate. Controlli che in quei giorni si sono estesi anche in piazza Gasparri, via Forni e via Mario Fasan, la roccaforte degli Spada. Altro risultato: piazze di spaccio ferme per qualche giorno e fiato sul collo degli investigatori.

I giorni passano e da novembre si passa alla notte tra il 10 e l’11 dicembre. Prima un incendio in viale Vasco da Gama, a due passi dai “Lotti”, poi qualcuno – poco dopo – spara sette colpi di pistola contro un portone. Chi indaga non esclude che i due episodi siano collegati. Lì, nella palazzina di via Casana anticamera di Ostia Nuova, vivrebbero persone vicino agli Spada.

Chi indaga lo sta facendo senza far trapelare informazioni . È possibile immaginare che questa serie di presunti agguati siano legati e che descrivano un nuovo scenario criminale? Le indagini sono tutt’ora in corso. Al momento chi ha fatto fuoco non è stato ancora trovato.

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