Certificati falsi per l’invalidità, condannato dirigente Asl Roma 1

13/02/2025

Un giro di certificati veri ma ottenuti illegalmente, rilasciati senza visita medica per consentire ai pazienti di richiedere l’invalidità civile. In cambio, venivano chiesti poco più di 100 euro. A fare da intermediario tra i pazienti e il medico che firmava i documenti era Enzo Di Ruzza, ex dipendente dell’ospedale Santo Spirito (estraneo alla vicenda), già condannato a tre anni di reclusione nel novembre 2023. E’ arrivata ora la sentenza anche per Antonello Amelina, dirigente della Asl Roma 1 e medico in servizio presso l’Uoc Ortopedia e Traumatologia dello stesso ospedale: il tribunale lo ha condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, beneficiando dello sconto di pena previsto dal rito abbreviato.

Secondo la Procura, Amelina, in qualità di pubblico ufficiale, rilasciava certificazioni ortopediche senza visitare i pazienti, attestando falsamente la propria funzione di medico curante e aggravando le diagnosi per favorire il riconoscimento dell’invalidità. I documenti, infatti, venivano utilizzati per ottenere permessi di assenza dal lavoro per malattia, accesso a pensioni di invalidità, contributi economici, agevolazioni per l’assistenza a familiari disabili e persino permessi per parcheggi riservati ai disabili.

Il sistema prevedeva il pagamento di somme tra i 100 e i 122 euro per ogni certificato. La maggior parte del denaro andava al medico, mentre il resto rimaneva all’intermediario. Nessuno dei pazienti è stato indagato, in quanto ritenuti inconsapevoli dell’illecito.

Nel gennaio 2023, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri del Nas e del Comando provinciale, sia Amelina che Di Ruzza sono finiti agli arresti domiciliari. Gli investigatori hanno ricostruito almeno sette episodi, avvenuti tra marzo e giugno 2022, in cui i certificati erano stati rilasciati dietro compenso. Dopo l’avvio dell’inchiesta, il medico ha tentato di coprire le irregolarità redigendo ricevute di pagamento retrodatate per simulare visite mai effettuate.

Nel novembre 2023 Di Ruzza è stato condannato a tre anni di carcere con rito abbreviato. Per Amelina il giudice ha stabilito una condanna a tre anni e quattro mesi per corruzione e falso ideologico in atto pubblico, una pena inferiore ai sei anni richiesti dal pm Pierluigi Cipolla.

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