
Caos al pronto soccorso, dottoressa colpita con un pugno al volto

Un nuovo inquietante episodio di violenza in ospedale si è verificato sabato mattina al Policlinico Tor Vergata di Roma, dove un ragazzo di 23 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti denunce per maltrattamenti in famiglia, ha aggredito una dottoressa e seminato il caos all’interno del pronto soccorso. Il giovane si era recato in ospedale dichiarando un presunto malore, ma ha reagito con inaudita violenza alla notizia che avrebbe dovuto attendere il proprio turno.
“Non era la prima volta che manifestava comportamenti aggressivi”, raccontano fonti vicine alla famiglia. Dopo alcuni giorni trascorsi vagando per la città, il 23enne ha dato in escandescenze davanti ai medici, colpendo una dottoressa al volto e distruggendo una postazione informatica.
La scena, avvenuta nei pressi del triage, ha generato terrore tra i presenti. Il ragazzo, inizialmente calmo, ha improvvisamente colpito una dottoressa con un pugno al viso, causandole una copiosa perdita di sangue e un trauma facciale con venti giorni di prognosi. Subito dopo, ha spaccato un computer dell’ospedale con un altro violento colpo.
“La dottoressa è crollata a terra, sembrava stesse per svenire”, ha raccontato un testimone. Nonostante l’agitazione crescente del giovane, sono stati proprio i pazienti e i parenti in attesa a intervenire con coraggio, riuscendo a immobilizzarlo a terra tra calci e pugni, nell’attesa delle forze dell’ordine.
Quando gli agenti della Polizia sono giunti sul posto, hanno trovato il 23enne ancora fuori controllo. Il giovane ha tentato di colpire anche gli agenti intervenuti, ma è stato infine bloccato e arrestato. L’operazione è avvenuta nell’ambito della nuova normativa che prevede misure più dure contro le aggressioni nei pronto soccorso.
Ora il ragazzo dovrà rispondere di lesioni personali gravi e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio ha riacceso l’allarme sulle condizioni di sicurezza degli operatori sanitari, che sempre più spesso diventano bersaglio di aggressioni nei presidi di emergenza.
“È inaccettabile che chi cura venga colpito. Servono strumenti efficaci per garantire la sicurezza dei nostri medici”, ha commentato un rappresentante del personale sanitario. Intanto, la dottoressa ferita è stata sottoposta a TAC e accertamenti, ed è in fase di recupero.