
Calenda spara a zero su Gualtieri: “Presuntuoso e incapace, la città è allo sbando”

Il leader di Azione ha fatto il punto sui 600 giorni della nuova amministrazione, non salvando quasi nulla di quanto fatto dal centrosinistra. E su D’Amato: “Magari potessi costringerlo, lui non mi ha chiesto di entrare”.
È un bombardamento di critiche quello che arriva da Carlo Calenda a Roberto Gualtieri, durante un “one man show” nella libreria Spazio Sette di via dei Barbieri, a due passi dal Campidoglio. Al tavolo dei relatori ci sono anche i capitolini Flavia De Gregorio e Francesco Carpano, oltre al capogruppo in I e segretario provinciale Giuseppe Lobefaro, ma la scena la prende il leader nazionale: “Roma è una città allo sbando, fuori controllo, governata da un sindaco immobile, incapace e presuntuoso: un’entità eterea”.
Calenda fa l’esame a Gualtieri
Dalla fascia verde ai rifiuti, dai trasporti al termovalorizzatore, Calenda non si fa sfuggire nulla nella sua analisi dei primi 600 giorni di Roberto Gualtieri al governo della Capitale. Da ottobre 2021 a oggi non aveva certo nascosto le perplessità o lesinato critiche, sia durante eventi pubblici sia sul suo social preferito, cioè Twitter. Ma stavolta ha concentrato tutto insieme e non si è risparmiato. “Oggi facciamo un punto sui 600 giorni di Gualtieri, a partire dal termovalorizzatore e dalla localizzazione dello stadio della Roma su cui siamo d’accordo e daremo una mano. Ma il resto è veramente un disastro. In 600 giorni è difficile vedere un qualche tipo di cambiamento, non dico neanche definitivo: innanzitutto il decoro urbano, dove non è stato fatto nulla. I trasporti, con una situazione taxi invivibile che avrebbe bisogno di un aumento delle licenze e non delle doppie guide, e la follia della Fascia verde con 700mila macchine che da novembre, con un tpl come quello di Roma, non potranno circolare in un’area quasi corrispondente al Gra”.