
Brasiliano 45enne arrestato all’aeroporto di Fiumicino con 19 kg di cocaina

Un turista brasiliano di 45 anni è stato arrestato all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino con 19 chili di cocaina purissima nascosti nel suo bagaglio a mano. L’uomo, appena sbarcato da un volo proveniente da San Paolo, ha insospettito gli agenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con risposte evasive e atteggiamenti nervosi durante un controllo di routine.
Alla domanda sul motivo del soggiorno a Roma, il passeggero ha dichiarato: «Sono un turista, visiterò il Colosseo e incontrerò papa Leone XIV in piazza San Pietro», un’affermazione surreale che ha rafforzato i sospetti degli ispettori. Allertata la Guardia di Finanza, è scattata la perquisizione: all’interno del trolley, tra pochi indumenti, erano nascosti 19 panetti confezionati con il logo “Red Bull”. Gli investigatori hanno effettuato immediatamente i test sulla sostanza, che hanno confermato la presenza di cocaina ad altissima purezza. Una volta immessa sul mercato romano, la droga avrebbe potuto fruttare circa 2 milioni di euro. Il corriere è stato arrestato in flagranza e trasferito in carcere, mentre il suo cellulare è stato sequestrato per ricostruire la rete di contatti e i destinatari del carico.
Secondo le prime verifiche, nessuno lo attendeva allo scalo romano, circostanza che alimenta il sospetto che facesse parte di una rete criminale strutturata e che potesse aver già effettuato viaggi analoghi in Italia nei mesi precedenti.
Ora gli investigatori stanno analizzando i tabulati telefonici e le app di messaggistica per capire a chi fosse destinata la partita di droga. Non si esclude un collegamento con altri sequestri avvenuti di recente nello scalo romano. In particolare, lo scorso aprile due trafficanti provenienti dal Brasile furono fermati a Fiumicino con 35 chili di cocaina nascosti nei bagagli imbarcati. In quell’occasione, i corrieri avevano dichiarato di trovarsi a Roma per il Giubileo, fingendosi pellegrini. Anche in quel caso, la droga aveva un valore superiore a 3,5 milioni di euro. Gli investigatori non escludono che i due episodi facciano parte dello stesso circuito di narcotraffico sudamericano.
L’episodio conferma l’alta attenzione riservata ai voli dal Sud America, spesso utilizzati per il trasporto di droga verso l’Europa. «Ogni passeggero viene controllato con particolare attenzione», precisano gli inquirenti, che sottolineano come siano proprio i comportamenti nervosi dei corrieri a tradirne spesso i piani. Nei prossimi giorni la scientifica effettuerà una comparazione tra le sostanze sequestrate nei due episodi per verificare se provengano dalla stessa filiera di produzione e distribuzione. Intanto, il 45enne brasiliano rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.