
Bilancio, manovra da 18 miliardi: taglio Irpef, fondi a sanità e famiglie

Una manovra da 18 miliardi di euro, con interventi mirati su famiglie, imprese e sanità pubblica, accompagnata da un contributo straordinario di 4,5 miliardi da banche e assicurazioni. È la cornice della Legge di Bilancio 2026, approvata dal Consiglio dei ministri e illustrata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha definito il provvedimento come «un impegno a favore del potere d’acquisto delle famiglie e della sostenibilità della finanza pubblica». La manovra si inserisce in un contesto economico ancora incerto, e punta a conciliare rigore contabile e politiche di sostegno sociale, in linea con gli obiettivi del Documento programmatico di finanza pubblica 2025 e del Piano strutturale di bilancio 2025-2029.
Tra i punti centrali della Legge di Bilancio, il governo destina 3,5 miliardi nel triennio a famiglie e misure contro la povertà, includendo un bonus mamme aumentato da 40 a 60 euro al mese e la conferma della social card “Dedicata a te”. Prevista anche una revisione dell’Isee, che escluderà la prima casa dal calcolo del valore patrimoniale e rivedrà le scale di equivalenza, con un impatto stimato di 500 milioni di euro l’anno. L’obiettivo, spiega il ministero, è rendere più equo l’accesso alle agevolazioni per le famiglie a basso reddito e per chi deve sostenere spese legate all’istruzione o all’assistenza.
Sul fronte fiscale, la manovra 2026 conferma la linea già avviata dal governo: riduzione della seconda aliquota Irpef, che passerà dal 35% al 33%, con uno stanziamento complessivo di 9 miliardi nel triennio. Prevista inoltre una pace fiscale per il 2023, che consentirà la regolarizzazione delle pendenze tributarie, ma sarà esclusa per chi non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi.
Confermata anche la proroga dei bonus edilizi, con la detrazione al 50% per le ristrutturazioni della prima casa e al 36% per le altre abitazioni. Sul fronte delle imposte locali, viene estesa per tutto il 2026 la maggiorazione della tassa di soggiorno, il cui gettito sarà destinato per il 70% ai Comuni e per il 30% ai fondi per disabilità e minori.
Alla sanità pubblica andranno 2,4 miliardi nel 2026, che saliranno a 2,65 miliardi nel biennio successivo. Queste risorse si sommano ai rifinanziamenti già previsti nel 2025, portando il totale oltre i 5 miliardi per il prossimo anno. Il governo destina inoltre 2 miliardi per l’adeguamento dei salari al costo della vita, un intervento che mira a tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori in un periodo di inflazione persistente.
Per il sistema produttivo, la Legge di Bilancio introduce incentivi agli investimenti materiali, con una maggiorazione del costo di acquisizione ai fini dell’ammortamento pari a 4 miliardi di euro. Previsti anche crediti d’imposta per le imprese nelle zone economiche speciali e, nel triennio 2026-2029, 100 milioni di euro per lo sviluppo delle zone logistiche semplificate.
Secondo Giorgetti, «la manovra prosegue il percorso di sostegno a famiglie, imprese e al sociale, garantendo al contempo la sostenibilità dei conti pubblici». Il Documento programmatico di bilancio (Dpb) sarà inviato a Bruxelles entro la scadenza del 15 ottobre, mentre i dettagli della legge arriveranno venerdì. Un provvedimento, dunque, che conferma la linea prudente ma espansiva del governo: sostenere la crescita e i redditi senza compromettere gli equilibri della finanza pubblica.