Autovelox, decreto fermato dal ministro Salvini: aumenta la confusione

25/03/2025

Una frenata improvvisa, o forse una vera e propria retromarcia. Il Ministero dei Trasporti ha annunciato lo stop al decreto sugli autovelox, attualmente in fase di trasmissione a Bruxelles. A comunicarlo è stato un laconico comunicato del dicastero guidato da Matteo Salvini, che ha chiesto «ulteriori approfondimenti» sul provvedimento.

La decisione sorprende, considerando che il decreto avrebbe dovuto mettere ordine dopo la sentenza della Cassazione del 18 aprile 2024, che ha invalidato le multe per eccesso di velocità comminate con dispositivi non omologati. Il testo ministeriale, composto da sette articoli, prevedeva che tutti gli strumenti approvati dal 13 giugno 2017 in poi venissero considerati automaticamente omologati.

Un punto, questo, che però non ha convinto il ministro Salvini. Secondo quanto riportato, il passaggio contenuto nell’articolo 6 del decreto – che rendeva validi d’ufficio gli autovelox approvati dopo il 2017 – è stato giudicato troppo critico. Il risultato è un nuovo rinvio e una crescente incertezza.

Le associazioni dei consumatori non hanno tardato a farsi sentire. «La sospensione allunga l’agonia degli automobilisti e aggrava la confusione», ha denunciato il Codacons, ricordando che «l’eccesso di velocità è una delle principali cause di incidenti e vittime sulle strade». Anche Assoutenti ha espresso preoccupazione per l’arrivo di una possibile «valanga di multe estive», parlando di autovelox posizionati «più per fare cassa che per garantire la sicurezza». L’associazione chiede un tavolo tra ministero, comuni e associazioni per evitare migliaia di ricorsi e contenziosi legali.

Nel frattempo, il costo per le notifiche delle multe salirà dal 31 marzo: da 9,50 euro a 12,40 euro, con un rincaro del 30,5%. Mentre il decreto autovelox viene sospeso, prende forma l’alcolock: un dispositivo elettronico che blocca l’accensione del veicolo se il guidatore ha un tasso alcolemico superiore alla norma. Dal 1° luglio, sarà obbligatorio per chi è stato condannato per guida in stato di ebbrezza, con installazione a carico dell’automobilista.

Il costo? Circa 2.000 euro, più la spesa per boccagli monouso e manutenzione. Ma non mancano le perplessità. Federcarrozzieri contesta la scelta degli installatori affidata ai produttori, parlando di rischio per la libera concorrenza. «Chi garantisce che un sigillo danneggiato in un incidente non venga scambiato per manomissione?», si chiede l’Aiped, sollevando dubbi anche sulla gestione della taratura e dei controlli.

Nel frattempo, il caos sulle multe per eccesso di velocità resta irrisolto, in attesa che il Ministero faccia chiarezza su omologazioni, ricorsi e dispositivi in uso su tutto il territorio.

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