
Autostrade, rimborsi automatici agli utenti per le code provocate dai cantieri

Dal 2026 i cittadini vedranno importanti novità sui pedaggi autostradali. L’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), guidata da Nicola Zaccheo, ha annunciato un sistema che premierà gli investimenti e l’efficienza dei concessionari, introducendo al tempo stesso meccanismi di riduzione delle tariffe e rimborsi automatici in caso di disagi prolungati. Una riforma attesa da anni che, nelle parole di Zaccheo, «porterà un beneficio concreto all’utenza». Più trasparenza e rimborsi per i disagi, due punti cardine di una riforma voluta in primis dal ministro epr le Infrastrutture Matteo Salvini: “Il tema dei pedaggi autostradali mi sta molto caro, vogliamo porre un termine alle ingiustizie”.
Il nuovo schema prevede che i pedaggi siano collegati agli investimenti realizzati e alla qualità della manutenzione. Se i concessionari non raggiungeranno determinati standard, come la percorribilità delle tratte o la sicurezza del manto stradale, scatterà una riduzione del 2% sulla componente di gestione, che pesa per circa un quarto del prezzo finale, portando a un abbassamento dello 0,5% dei pedaggi. Al contrario, in caso di autostrade efficienti, è previsto un “premio” dell’1%. Inoltre, se i concessionari non rispetteranno i tempi degli investimenti programmati, dovranno versare allo Stato una multa pari al 5% dei fondi non impiegati, destinata al Fondo per gli investimenti sulla rete.
Una delle novità più attese riguarda i rimborsi automatici per gli automobilisti. Se un cantiere programmato o una limitazione alla circolazione causeranno code per almeno quattro ore tra le 6 e le 22, gli utenti riceveranno fino al 75% della parte di pedaggio relativa alla tratta interessata. Si tratta di un sistema che potrebbe essere ulteriormente rafforzato, con l’ipotesi di alzare la soglia dei rimborsi oltre l’attuale 75%. Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, «la riforma è un’ottima notizia, ma occorre aumentare la percentuale per accrescere l’effetto deterrente».
Oltre ai pedaggi, la riforma impone ai concessionari nuovi obblighi di trasparenza: dovranno fornire informazioni chiare sui tempi di percorrenza, sulla distribuzione delle colonnine di ricarica elettrica e sui criteri di calcolo dei pedaggi. Parallelamente, l’Art si è pronunciata sul tema ferroviario, annunciando che dal 2028 la linea ad alta velocità Roma-Firenze sarà riservata esclusivamente ai treni veloci, eliminando gradualmente i convogli regionali che oggi rallentano la circolazione. Sul fronte merci, da luglio è già in vigore una riduzione del 30% dei pedaggi, mentre l’Authority ha criticato le restrizioni locali alle auto a noleggio con conducente e chiesto accesso equo ai porti per tutti gli operatori.
La riforma, che affonda le radici nel Pnrr, rappresenta un cambio di rotta radicale rispetto al passato. Se, come prevede Zaccheo, i cittadini inizieranno a percepire i vantaggi più significativi tra il 2027 e il 2028, sarà un segnale concreto di modernizzazione del sistema infrastrutturale italiano.