
Artisti 7607, vince la rivolta (tra gli altri) di Elio Germano e Neri Marcoré

I giudici hanno dato ragione alla collecting avevano denunciato la cattiva gestione dell’ex IMAIE.
La sezione fallimentare del tribunale di Roma ha dato ragione a Marcorè, a Germano e gli altri componenti della collecting “Artisti 7607” bocciando il bilancio finale in liquidazione dell’IMAIE (Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori). Una vittoria della collecting dei professionisti del cinema e della televisione a cui hanno aderito centinaia di artisti, attori e doppiatori. Il 21 luglio il tribunale di Roma si è pronunciato con ordinanza: “Il bilancio di liquidazione, il piano di riparto ad esso collegato e il conto di gestione – ha scritto il collegio presieduto dal giudice La Malfa – non possono considerarsi idonei a chiudere la fase della liquidazione dell’ente“.
“La ricerca per l’individuazione degli Aie – hanno scritto ancora i giudici – non è stata completa né efficiente, poiché non si è proceduto, dopo aver accertato la mancanza di dati, a una verifica ulteriore e più approfondita da effettuarsi secondo le modalità che gli stessi commissari avevano previsto, e cioè al reperimento, a spese di nuovo Imaie, delle banche dati e delle anagrafiche non presenti nel proprio database e alla richiesta ai commissari di nuovo Imaie di specifiche istruzioni in ordine ai criteri da utilizzarsi in funzione della distribuzione delle somme prive dei relativi rendiconti“.