
Arrestato in Grecia il presunto killer di Villa Pamphili

È stato arrestato a Skiathos, isola greca delle Sporadi, Rexal Ford, cittadino californiano di 46 anni, accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. L’uomo, individuato grazie alle tracce lasciate dal suo telefono cellulare e ai movimenti bancari, era arrivato in Grecia lo scorso 11 giugno con un volo diretto da Fiumicino. È ritenuto il principale sospettato per la morte della bambina di circa otto mesi trovata senza vita accanto al corpo della madre nel parco di Villa Doria Pamphilj a Roma, il 7 giugno.
“Lo teneva in braccio come fosse un sacco, qualcosa di cui liberarsi”, hanno dichiarato gli inquirenti, riferendosi a un filmato che mostra Ford con la bambina, senza la madre, il giorno prima del macabro ritrovamento. Nonostante la difficoltà nel determinare con certezza le cause della morte della donna, l’uomo è accusato almeno di aver nascosto il corpo sotto un telo di plastica nera, contribuendo così alla rapida decomposizione per effetto del caldo.
La Procura ha trasmesso alle autorità greche un’ordinanza di custodia cautelare che evidenzia un “pericolo concreto di fuga e di reiterazione dei reati”, citando anche i precedenti penali per maltrattamenti in famiglia registrati negli Stati Uniti. Il nome dell’uomo non è ancora stato confermato ufficialmente, ma le indagini sono avanzate.
Il 20 maggio scorso, una volante aveva fermato Ford a Campo de’ Fiori durante una lite: con lui c’erano proprio la donna e la bambina. “È mia figlia”, avrebbe detto agli agenti. La paternità sarà ora verificata con il confronto del DNA. Dieci giorni dopo, un secondo controllo era avvenuto al mercato di via San Silverio, sempre a Roma, ma non erano scattate segnalazioni decisive.
Determinante per la svolta è stata una segnalazione ricevuta dal programma “Chi l’ha visto?”, che ha permesso agli investigatori di ricostruire i movimenti del sospettato e collegare le immagini delle telecamere di sorveglianza al materiale in possesso degli inquirenti. Ford era arrivato in Italia a inizio aprile, attivando più utenze telefoniche e vivendo in clandestinità fino al ritrovamento dei corpi.
Durante la conferenza stampa, il procuratore capo Francesco Lo Voi ha sottolineato: “Le indagini hanno prodotto risultati formidabili in appena una settimana, partendo da zero”. Ora si attendono l’estradizione dell’uomo e gli esiti scientifici delle analisi del DNA e dei movimenti finanziari, per chiarire i dettagli della convivenza con la donna e la bambina nei mesi precedenti alla tragedia.