
Ancora violenza al pronto soccorso: picchiata una guardia giurata

Momenti di panico e violenza ieri presso il pronto soccorso dell’ospedale Parodi Delfino di Colleferro, dove un uomo di 50 anni ha aggredito una guardia giurata colpendola ripetutamente alla testa. La donna, 44 anni, ha perso conoscenza ed è stata immediatamente soccorsa dai colleghi medici. Trasportata in codice rosso, ha riportato ferite gravi con una prognosi di 40 giorni, e si teme un possibile danno permanente all’udito destro. L’aggressore è stato bloccato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile mentre tentava di allontanarsi ed è stato arrestato per lesioni personali, venendo poi trasferito nel carcere di Velletri.
Secondo quanto ricostruito, il 50enne – già in evidente stato di alterazione – si era reso protagonista di comportamenti aggressivi verso il personale sanitario. La guardia giurata, intervenuta per riportare la calma, è stata invece presa di mira e colpita con violenza. «Con il suo coraggio ha salvato l’intero pronto soccorso da un’azione folle», ha dichiarato il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, che ha fatto visita alla donna insieme al vicesindaco Calamita e all’assessore Stanzani. «Siamo fieri di lei e le siamo grati: è una nostra concittadina amata e stimata», ha aggiunto il primo cittadino.
La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei presidi ospedalieri, soprattutto nei pronto soccorso, spesso teatro di episodi di tensione. A lanciare l’allarme è Enzo Blasi, responsabile del dipartimento “Vigilanza privata” di Roma Capitale: «L’aggressione subita dalla collega è inaccettabile. La sicurezza di pazienti, sanitari e operatori è un diritto che deve essere garantito».
A suscitare particolare rammarico è il fatto che all’interno dell’ospedale sia stato istituito, nel febbraio 2024, un posto fisso di polizia, che però – per carenze di organico – risulta spesso sprovvisto di personale. Durante l’aggressione, non era presente alcuna volante di supporto, poiché l’unica disponibile era stata dirottata altrove.
Il caso ha lasciato sgomenta la cittadinanza e rilanciato l’urgenza di rivedere i protocolli di sicurezza. L’aggressione non è solo un fatto di cronaca, ma un campanello d’allarme su un sistema che, in mancanza di investimenti strutturali e presidi stabili, espone a rischi quotidiani chi è chiamato a proteggere e curare. «Un grazie speciale a tutte le guardie giurate che ogni giorno pagano un prezzo altissimo per la nostra sicurezza», ha concluso il sindaco Sanna, con l’auspicio che l’episodio non cada nell’indifferenza istituzionale.