
Ai Fori Imperiali trionfano stile e bellezza con la sfilata di Dolce e Gabbana

È andata in scena come un rito la prima sfilata di Alta moda firmata Dolce&Gabbana nella Capitale, inaugurando il loro attesissimo Grand Tour con un tributo alla magnificenza di Roma antica e moderna. La passerella sulla Via Sacra, nel cuore del Foro Romano, ha dato il via a una celebrazione del corpo femminile come scultura vivente, con corsetti scolpiti e drappeggi ispirati alle tuniche imperiali. Un viaggio tra i secoli, in cui arte, memoria e lusso hanno danzato insieme sotto le stelle della Hollywood sul Tevere.
La collezione, intitolata “Trionfo della bellezza”, si è aperta con una suggestiva performance in costume, evocando l’antica Roma e le sue leggende. A dominare la scena, corsetti metallici e armature da moderne vestali, abbinati a tessuti impalpabili come chiffon e satin. «Le armature forgiate sulle fattezze di chi le indossava sono il primo esempio di fatto a mano», ha spiegato Antonio Pino, responsabile Alta Moda della maison, rivelando l’ispirazione dietro le creazioni. Le silhouette scolpite sono state ottenute con una tecnica detta “filler”, che crea un effetto tridimensionale in grado di eternare la forma femminile.
Non è mancato l’omaggio alla Dolce Vita, con abiti a clessidra che hanno richiamato la sartoria romana del dopoguerra. «Nel Dopoguerra è nata l’Alta moda a Roma», ha ricordato Pino, introducendo un’esplosione di pieghe, tubolari e frange contemporanee, fino a borse e abiti dedicati ai grandi monumenti come il Colosseo, Fontana di Trevi e Piazza di Spagna. In passerella anche oltre 600 ospiti, tra cui Anna Wintour, Cher, Christian Bale, Isabella Rossellini e Erling Haaland, oltre al sindaco Gualtieri.
La seconda parte dell’evento ha portato la sfilata sull’iconico ponte Sant’Angelo, dove l’Alta sartoria ha reso omaggio all’anima spirituale di Roma. Abiti ispirati al mondo ecclesiastico, ricami che ritraggono i Papi e un capo dedicato all’attuale Pontefice hanno catturato l’attenzione. «Abbiamo creato un tessuto che omaggia il Sampietrino: ogni quadrato è diverso, come la pavimentazione della città», ha raccontato Andrea Marchesi, responsabile Alta Sartoria. L’intera collezione si è nutrita della spiritualità, dei marmi e dei santi della Capitale, restituendo un messaggio universale: Roma non è solo una città, è una visione eterna.