
Abusi e torture in un centro della Croce Rossa a Roma: 7 arresti

Dal giugno all’ottobre 2023, in un centro della Croce Rossa a Roma, due giovani affetti da gravi disabilità sono stati vittime di una serie di abusi fisici e psicologici, perpetrati proprio da chi avrebbe dovuto prendersi cura di loro. Le vittime, Martina, 26 anni, e Maurizio, 24 (nomi di fantasia), soffrono rispettivamente di autismo e ritardi psicomotori, condizioni che li rendevano incapaci di difendersi. Le indagini, iniziate oltre un anno fa grazie a una denuncia della stessa Croce Rossa, hanno portato all’arresto di sette operatori socio-sanitari e alla sospensione di altri tre. Per due di loro è stata formalizzata anche l’accusa di tortura. I maltrattamenti, documentati attraverso video e intercettazioni, mostrano un quadro agghiacciante di vessazioni quotidiane, con minacce, insulti e percosse inflitte alle due vittime.
Martina, affetta da sindrome di Dravet, epilessia mioclonica severa e autismo, è stata sottoposta a violenze fisiche e psicologiche che le hanno causato gravi sofferenze fisiche e un trauma psichico evidente. Insulti come “sei una scema” o “se tua madre esiste, è deficiente come te” accompagnavano aggressioni fisiche, come schiaffi, strattoni e minacce di lavarla con acqua bollente. Non meno drammatica la situazione di Maurizio, che, affetto da cerebropatia congenita, è stato picchiato e offeso con frasi come “sei un pezzo di m…” e “rincoglionito”. In entrambi i casi, i responsabili hanno agito con una crudeltà gratuita, approfittando della totale vulnerabilità delle vittime.
La denuncia presentata dalla Croce Rossa ha dato il via a un’inchiesta che ha svelato dettagli scioccanti. Gli abusi avvenivano in un contesto che avrebbe dovuto garantire protezione e cura, rendendo ancora più grave l’accaduto. Oggi si terrà l’udienza preliminare, ma resta l’indignazione per la violenza inflitta a persone fragili e indifese. L’inchiesta sottolinea la necessità di maggiore vigilanza nei centri di assistenza e di controlli più rigorosi sul personale. La Croce Rossa, oltre a condannare fermamente quanto accaduto, si è impegnata a collaborare per garantire giustizia alle vittime e ricostruire un ambiente sicuro e dignitoso per tutti i pazienti.