
Roma, perseguita la ex: stalker arrestato la notte di Natale
Il giorno di Natale è diventato teatro dell’ennesimo episodio di persecuzione ai danni di una donna, nonostante le misure cautelari già attive per proteggerla. Un uomo italiano di 40 anni, con un passato segnato da numerose denunce per stalking e violenze, ha deciso di ignorare il divieto di avvicinamento imposto dall’autorità giudiziaria. Il soggetto era monitorato tramite braccialetto elettronico, uno strumento che avrebbe dovuto garantire la sicurezza della vittima, una cittadina colombiana madre di due figli piccoli avuti da una precedente relazione. Non appena l’uomo si è spostato verso la zona di Primavalle, il segnale del dispositivo ha fatto scattare immediatamente l’allarme presso la sala operativa della polizia, attivando l’intervento tempestivo delle volanti.
Il piano per raggiungere la donna era iniziato ore prima con una pressione psicologica incessante. L’uomo l’aveva contattata telefonicamente per almeno trenta volte, utilizzando la ricorrenza festiva come leva emotiva per convincerla a rivelare la sua posizione. Le sue parole, riportate successivamente dalla vittima, erano cariche di una falsa necessità affettiva: “ti prego, è Natale, voglio vederti solo per pochi minuti”. Una volta ottenuto l’indirizzo dell’hotel dove la donna alloggiava con i bambini, il quarantenne si è presentato sul posto, convinto di poter aggirare i controlli.
Al momento dell’irruzione della polizia nella stanza d’albergo, la situazione appariva inizialmente tranquilla e una prima perquisizione sembrava non aver dato alcun esito. Tuttavia, la tenacia degli agenti ha permesso di scoprire l’uomo nascosto nel piatto doccia del bagno, nel tentativo disperato di sottrarsi alla cattura mentre indossava ancora il braccialetto elettronico alla caviglia. La donna, visibilmente scossa, ha cercato di giustificare l’accaduto ammettendo la propria fragilità di fronte alle insistenze dell’ex compagno, spiegando ai poliziotti che “mi ha convinta con la scusa del Natale”.
Durante l’interrogatorio presso il commissariato, l’arrestato ha provato a minimizzare la gravità della sua condotta, giustificando l’ossessione come un impulso irrefrenabile legato alla festività. Davanti agli inquirenti ha infatti dichiarato che “ci sono momenti in cui non riesco a non cercarla. A Natale il desiderio è stato più forte. Non le ho fatto del male”. Nonostante le promesse di non ripetere tali atti, il magistrato di turno ha stabilito che la misura del braccialetto elettronico fosse ormai insufficiente a tutelare l’incolumità della donna e dei suoi figli, testimoni in passato di gravi aggressioni.
La posizione dell’uomo è stata ulteriormente aggravata dai precedenti per maltrattamenti in famiglia. Dopo essere stato condotto presso la propria abitazione per recuperare gli effetti personali, il quarantenne è stato trasferito nel carcere di Rebibbia. Anche durante il tragitto verso la struttura detentiva, ha continuato a manifestare la sua fissazione ripetendo che “volevo vederla anche solo per pochi minuti”. Le autorità hanno confermato che la reiterazione dei comportamenti violenti e le continue violazioni renderanno estremamente difficile la concessione di misure meno restrittive nel prossimo futuro.
M.M.