
Raid incendiario contro le auto dei finanzieri a Montesacro
Un incendio doloso ha colpito all’alba le auto di alcuni finanzieri parcheggiate davanti al comando del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e del Gico, il Gruppo investigazione criminalità organizzata, in via Virgilio Talli, a Montesacro. Un attacco che si inserisce in una sequenza di episodi allarmanti e che ha fatto salire ulteriormente il livello di attenzione sulla sicurezza nella Capitale. Gli investigatori parlano apertamente di «un blitz mirato», mentre le indagini cercano di chiarire se dietro l’azione ci sia una ritorsione legata alle attività investigative del reparto.
L’allarme è scattato alle prime luci del giorno, quando il boato dei vetri infranti e lo scoppio dei pneumatici hanno svegliato il personale in servizio nella caserma. Le fiamme hanno avvolto le vetture di tre finanzieri parcheggiate lungo la strada. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, che hanno domato l’incendio e messo in sicurezza l’area, evitando conseguenze peggiori. I primi accertamenti sono stati affidati agli agenti del commissariato di zona, mentre i pompieri hanno effettuato una perizia tecnica dopo lo spegnimento.
Dai rilievi è emerso che l’incendio è stato appiccato utilizzando confezioni di accendifuoco, trovate nascoste dietro uno dei pneumatici di un’auto rimasta solo parzialmente danneggiata. Il rogo sarebbe stato alimentato anche con un accelerante, probabilmente alcol. Tutti gli elementi raccolti confermano la natura dolosa dell’atto. Le vetture colpite sono state sequestrate e si è accertato che appartengono a tre militari in servizio nella caserma di via Talli.
Le indagini sono ora condotte congiuntamente dalla polizia e dalla Guardia di Finanza. Gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, nella speranza di individuare i responsabili. L’ipotesi prevalente è che ad agire siano state almeno due persone. Un’attenzione particolare è rivolta anche ai profili dei proprietari delle auto incendiate, per verificare eventuali collegamenti tra l’attentato e le inchieste seguite dai finanzieri. Un passaggio ritenuto cruciale, considerando che la sede di via Talli ospita il Gico, reparto impegnato nelle indagini sulla criminalità organizzata. Il sospetto è che l’azione possa avere un significato intimidatorio o una matrice di rivendicazione.
L’episodio si inserisce in un contesto già teso. Solo poche ore prima, a Bravetta, una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro la sede del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, in largo Luigi Daga. A segnalare l’accaduto sono stati i sindacati di categoria. «Gli episodi che accadono ripetutamente dimostrano come ci sia chi fomenta violenza», spiegano dalla segreteria nazionale della Fns Cisl. «Ignoti hanno realizzato un vero e proprio attacco alla sede simbolo dell’Amministrazione penitenziaria con il lancio di più oggetti incendiari, mettendo in pericolo i colleghi che stavano prestando servizio».
A rendere ancora più preoccupante il quadro, il ritrovamento della scorsa settimana in un garage di Fidene, a pochi metri da un commissariato, di un ordigno esplosivo caricato con due chili di tritolo e 16 chili di droga. Un episodio che aveva già acceso i riflettori su possibili escalation criminali nella città. Ora l’incendio di Montesacro rafforza l’idea di una fase delicata sul fronte della sicurezza, con le forze dell’ordine impegnate a capire se questi fatti siano collegati tra loro o rappresentino singoli atti intimidatori.
Le indagini proseguono a ritmo serrato, mentre resta alta l’attenzione su possibili nuove minacce. Le autorità mantengono il massimo riserbo, ma il messaggio che arriva da Montesacro è chiaro: Roma si trova di fronte a una sequenza di episodi che impone vigilanza e risposte rapide.
M.M.