
Roma si candida per ospitare la sede della Dogana europea
Roma scende ufficialmente in campo per ospitare la nuova Autorità doganale europea (Euca), sfidando le candidature presentate da Lille e Varsavia. Il governo italiano ha depositato a Bruxelles il dossier che propone come sede un complesso immobiliare modernista da 10mila metri quadri all’Eur, valorizzato da un’offerta che combina infrastrutture all’avanguardia e competenze nazionali riconosciute a livello europeo. La scelta punta a valorizzare il ruolo internazionale della Capitale e a costruire un legame forte tra la nuova authority e le eccellenze italiane nel settore del controllo doganale.
Nella nota congiunta firmata dal Mef, dall’Agenzia delle dogane e dall’amministrazione capitolina, il governo rivendica la solidità del progetto. «Con la candidatura di Roma l’Italia mette in campo un progetto solido e competitivo», si legge nel documento, che definisce la Capitale una città capace di coniugare storia, cultura e modernità grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo. Un elemento ritenuto decisivo è l’esperienza maturata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, considerata tra le più avanzate in Europa per digitalizzazione, integrazione dei dati e contrasto alle frodi. «La candidatura si fonda sulle competenze maturate dall’Adm», prosegue la nota, sottolineando l’allineamento con gli obiettivi della riforma europea delle dogane.
La nuova Autorità doganale europea diventerà operativa nel 2028 e avrà il compito di applicare la riforma Ue che punta a modernizzare e digitalizzare i controlli sulle merci, rafforzando la protezione del mercato unico. Il cuore dell’attività sarà lo sviluppo e la gestione dell’“E Customs Data Hub”, la piattaforma che centralizzerà l’analisi dei rischi e coordinerà l’azione delle autorità nazionali. Dal 2034 la sede scelta ospiterà circa 250 addetti provenienti da tutta Europa, una cifra destinata a crescere nel tempo. Per il funzionamento dell’Authority è previsto un budget annuale di 68,8 milioni di euro e una governance composta da un consiglio di amministrazione, un comitato esecutivo di cinque membri e un direttore esecutivo.
Tra i criteri principali per la scelta della sede figurano funzionalità e costi dell’immobile. Roma propone un edificio direzionale in viale della Civiltà Romana, capace di ospitare fino a 500 dipendenti e dotato di tecnologie all’avanguardia. La posizione, nel cuore dell’Eur, offre collegamenti diretti con Fiumicino, con il centro città tramite la metropolitana, e garantisce standard abitativi elevati grazie alla presenza di scuole internazionali, hotel e servizi. La Capitale può inoltre mettere a disposizione un sistema istituzionale ricco di sinergie: dalla Fao al World Food Programme, dalla Banca d’Italia per il contrasto al riciclaggio fino all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per la lotta alla pirateria informatica. Ruolo centrale anche per il sistema portuale romano, utile per supportare le attività doganali.
Nei prossimi mesi la Commissione europea valuterà tutte le candidature prima di trasmettere le proprie conclusioni a Parlamento e Consiglio, che avranno l’ultima parola sulla città che ospiterà la nuova Euca.