
Roma, Torre dei Conti: partono i lavori di messa in sicurezza
La Torre dei Conti, gravemente danneggiata dal crollo del 3 novembre, entra nella fase operativa della messa in sicurezza. Ieri mattina i carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno notificato alla Sovrintendenza Capitolina il dissequestro parziale dell’edificio, permettendo a tecnici e vigili del fuoco di iniziare i primi interventi sul tratto rimasto stabile. L’area affacciata su Largo Corrado Ricci, dove è avvenuto il cedimento principale, resta invece totalmente interdetta e ancora sotto sequestro insieme ai detriti, che dovranno essere analizzati nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura.
Il dissequestro è stato ritenuto indispensabile per evitare ulteriori cedimenti. L’ingegnere Alessandro Bozzetti, dello Studio Croci, incaricato del progetto di salvaguardia, ha effettuato un sopralluogo dall’alto con il supporto della squadra speleo alpino fluviale dei vigili del fuoco. Nel pomeriggio i pompieri hanno installato i primi sensori di movimento, fondamentali per monitorare la stabilità della torre e individuare eventuali micro-spostamenti. Per ora sono stati stanziati 250mila euro dal fondo di riserva, ma il costo complessivo dell’intervento è destinato a salire, visto il quadro estremamente fragile dell’edificio.
Sul fronte giudiziario, proseguono serrate le indagini della Procura per omicidio colposo e lesioni, al momento contro ignoti. Durante il crollo perse la vita Octay Stroici, operaio romeno di 66 anni, rimasto schiacciato per undici ore sotto le macerie prima di morire in ospedale. Altri operai erano rimasti feriti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tre sono stati i cedimenti principali: il primo, ripreso da una tassista in un video ritenuto cruciale, riguarda il contrafforte su Largo Corrado Ricci; il secondo ha interessato la scala che poggiava sulla stessa struttura; il terzo, avvenuto dopo diversi minuti, ha visto il collasso di tutti i solai non puntellati.
Il 3 novembre gli operai erano impegnati in lavori di rimozione dei calcinacci, un’operazione non invasiva. Fino ad allora era stata completata soltanto la bonifica dall’amianto. Eppure, il cedimento è stato devastante. La Torre, risalente al XIII secolo, aveva già subito nel corso dei secoli importanti trasformazioni: la rimozione, nel XIX secolo, di una porzione affacciata su via dei Fori Imperiali, la ricostruzione di un contrafforte negli anni Trenta, gli scavi per il Tempio della Pace e l’eliminazione di tre alberature. Tutti elementi che potrebbero aver contribuito a indebolire la struttura.
Gli investigatori non escludono una concausa di fattori, ma stanno valutando anche se il progetto esecutivo – pur corretto sul piano tecnico – possa aver sottovalutato la straordinaria fragilità della torre. Nei prossimi giorni sono attesi sviluppi sul fronte degli eventuali indagati, mentre prosegue il lavoro dei periti incaricati di ricostruire con precisione le ragioni del crollo.