
Monopattini a Roma: nuovo bando e regole più rigide per lo sharing
In Europa molte grandi città hanno già detto addio o quasi ai monopattini. Parigi li ha banditi, Madrid e Praga pure, mentre Londra e Barcellona hanno introdotto norme più severe per limitarne l’uso. Roma, invece, non molla: rilancia il servizio e prepara un nuovo bando per regolamentare lo sharing, dopo anni di polemiche e disagi. La Capitale punta a trasformare un sistema spesso caotico in un servizio più ordinato, sicuro e integrato con il trasporto pubblico.
Il primo grande passo riguarda gli stalli autorizzati. Dopo tre anni di attesa, sono finalmente partiti i lavori per realizzare le prime 36 aree di sosta dedicate a monopattini e biciclette, ognuna larga 2 metri per 5, capace di ospitare fino a dieci monopattini e sei bici. I primi due stalli sono già pronti a Trastevere, dietro piazza Santa Cecilia. Altri 17 sono in fase di realizzazione, soprattutto nel I Municipio, e ulteriori 16 hanno già ricevuto il via libera dalle Soprintendenze. L’obiettivo del Campidoglio è averli tutti operativi entro la pubblicazione del nuovo bando.
L’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, sottolinea il cambio di passo: «La realizzazione dei primi stalli rappresenta un’evoluzione del servizio, perché garantisce ordine, decoro e sicurezza nelle aree centrali della città, arginando la sosta selvaggia». Ma ammette anche i motivi dei ritardi: «Abbiamo dovuto avviare un dialogo con gli operatori, che non avevano l’obbligo di usare stalli specifici. Questo invece sarà previsto nel prossimo bando».
Il nuovo bando, atteso per marzo, seguirà la struttura dell’attuale e imporrà regole più rigide ai concessionari. I vincitori dovranno coprire l’intero territorio cittadino, limitare il numero dei mezzi nel centro storico e potenziare il cosiddetto “ultimo miglio” in prossimità di metro e ferrovie. L’obiettivo è rendere i monopattini un supporto reale al trasporto pubblico, come ribadito negli anni dal Campidoglio: «I mezzi in sharing sono un complemento del trasporto di massa», ripetono da tempo gli uffici della mobilità.
Ma la sola creazione degli stalli potrebbe non bastare. Il regolamento vigente impone già diversi obblighi alle società di sharing: non più di cinque monopattini vicini tra loro, limiti di presenza nell’area monumentale, copertura delle periferie e delle stazioni. Le violazioni vengono calcolate tramite un algoritmo che può portare a sanzioni economiche e, nei casi più gravi, alla sospensione delle concessioni. È già accaduto a Lime e Dott, sospese per una settimana, e ora toccherà a Bird, anche se il provvedimento scatterà solo dopo il Giubileo.
Il confronto con le altre capitali europee resta inevitabile. Roma sceglie di non seguire le città che hanno eliminato del tutto i monopattini, ma anche di evitare il far west degli anni passati, quando lo sharing era esploso senza regole durante la pandemia. Il nuovo bando sarà il banco di prova: se funzionerà, la Capitale potrebbe diventare un modello per integrare micro-mobilità e trasporto pubblico senza rinunciare a sicurezza e decoro urbano.