
Ciclovia di via Panama, sopralluogo con i residenti: nuove modifiche allo studio
Metro alla mano, residenti e tecnici del Comune hanno percorso insieme la ciclovia di via Panama, nel cuore dei Parioli, per verificare i punti più critici del tracciato che fa parte del Grab, il Grande raccordo anulare delle bici. Dopo settimane di proteste, il gruppo “Sos Panama” è riuscito a ottenere un sopralluogo ufficiale con ingegneri e architetti che hanno partecipato alla progettazione dell’opera, già oggetto di varie correzioni. A coordinare la visita Giovanni Zannola, presidente della commissione Mobilità del Campidoglio, insieme al presidente della commissione Urbanistica Tommaso Amodeo, al dirigente di Roma Servizi per la Mobilità Alessandro Fuschiotto e ad altri tecnici. Con loro, il consigliere municipale Marco Pineschi e il consigliere comunale Valerio Casini.
Il primo tema affrontato riguarda il restringimento della carreggiata lungo tutta via Panama, con particolare criticità all’altezza di piazza Cuba. Qui, dopo la pensilina Atac, un cordolo già ridotto nelle scorse settimane lascia comunque una sola corsia disponibile, rallentando le svolte verso viale Romania. «Così si creano problemi di sicurezza e code inevitabili», hanno osservato Benedetta Contardi e Rocco Gaudioso di “Sos Panama”. I tecnici hanno assicurato che «la striscia di mezzeria verrà spostata a sinistra per consentire il passaggio affiancato di due auto». I residenti però ribattono che le misure restano insufficienti e chiedono di valutare un passaggio della pista sul marciapiede. Mentre si discuteva, uno scooter è caduto nello stesso punto dove meno di dieci giorni fa si era verificato un incidente simile, alimentando ulteriori timori.
Secondo nodo: l’area del semaforo pedonale, dove cordoli, rastrelliere per monopattini, marciapiedi “a orecchie di elefante” e la pista ciclabile hanno ristretto ulteriormente lo spazio di manovra. La carreggiata, dopo le recenti modifiche, misura 4,40 metri. I tecnici spiegano che «l’attraversamento pedonale è stato ristretto per aumentare la sicurezza», mentre Zannola ribadisce che «la riduzione della carreggiata serve a diminuire la velocità e quindi gli incidenti». Una logica che non convince tutti, in una delle zone più congestionate della città.
Terzo punto critico: la discesa verso via Salaria. Qui il cordolo-banchina che affianca la pista misura ancora 1,40 metri, sottraendo spazio prezioso alla strada. I residenti propongono di eliminare i parcheggi lineari sul lato della pista, sostituendoli con parcheggi a spina sul lato dei palazzi. Una soluzione che, secondo quanto trapelato, ha ricevuto una reazione positiva da parte dei tecnici presenti.
Infine, il nodo dell’origine del tracciato: la pista parte dal cancello del Parco Rabin, scelta che appare incomprensibile ai residenti, visto che l’ipotesi di attraversare Villa Ada con il Grab è stata scartata da anni. I ciclisti oggi utilizzano il sentiero di via del Canneto, 50 metri più in alto. «La ciclovia dovrebbe partire da lì, recuperando spazio prezioso per carreggiata e parcheggi», osservano i membri del comitato. Su un punto, però, c’è accordo unanime: il ripristino del doppio senso di marcia su via Lisbona, considerato essenziale per alleggerire il traffico di via Panama.
Il tavolo tecnico che si aprirà nei prossimi giorni dovrà ora valutare costi, fattibilità e tempistiche delle modifiche richieste, mentre il confronto tra istituzioni e residenti prosegue in un clima teso ma costruttivo.