
Calendario 2026 dei Carabinieri: storie di “Eroi quotidiani”
Non amano essere chiamati eroi, ma il nuovo Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri 2026 li celebra proprio così: “Eroi quotidiani”, uomini e donne che vivono il servizio come una missione silenziosa, capace di farsi carico del dolore e della speranza degli altri. Presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il calendario è un omaggio all’umanità di chi indossa la divisa, raccontato attraverso le tavole dell’artista René (Luigi Valeno) e i testi dello scrittore Maurizio De Giovanni, con prefazione di Aldo Cazzullo e postfazione di Massimo Lugli.
Colori vivaci, suggestioni pop, richiami a Magritte e Disney: la Pop Art diventa un linguaggio di vicinanza, un ponte tra la tradizione dell’Arma e le nuove generazioni. Ogni illustrazione narra una storia vera, ispirata a episodi di coraggio, ascolto e dedizione che ogni giorno i Carabinieri vivono nel silenzio, lontano dai riflettori.
Fra le testimonianze che hanno ispirato il calendario, quella del vicebrigadiere Romualdo Santangelo, in servizio a Venaria Reale, che ha salvato una ragazzina di 14 anni decisa a togliersi la vita. «Non sei sola, ti aiuto io. Puoi diventare amica delle mie figlie», le disse al telefono, restando in linea fino all’arrivo dei colleghi. «Il padre e il carabiniere dentro di me hanno lavorato insieme», ha raccontato Santangelo, che si definisce semplicemente «un uomo e un padre che ha cercato di salvare una ragazza dell’età delle mie figlie».
Un’altra storia arriva da Fidenza, dove il maresciallo Noemi Schiraldi, fuori servizio e in pigiama, ha fermato un uomo che stava uccidendo la compagna. «Ho sentito le urla e il mio istinto da carabiniere si è mosso. L’uniforme non è solo ciò che indossi, è uno stato mentale», ha spiegato. Anche a Caivano, il maresciallo capo Carlo Menzulli ricorda il caso delle due cugine di 10 e 12 anni vittime di violenza: «Il nostro compito non è solo cercare la verità, ma esserci. Offrire protezione e far capire che la legge può aiutare».
L’evento di presentazione, condotto da Paola Perego, ha visto la partecipazione di autorità civili, militari e religiose, ma anche di tanti studenti. I ragazzi dell’Istituto “Giuseppe Bonafini” di Cividate Camuno hanno dedicato una canzone ai Carabinieri, un gesto che unisce educazione civica e cultura della legalità.
Nel suo intervento, il Comandante Generale dell’Arma, generale Salvatore Luongo, ha sottolineato come il calendario voglia essere «uno strumento per contaminare le comunità con i valori». Ha aggiunto: «I Carabinieri sanno rapportarsi con chiunque, in un modo che il mondo ci invidia». Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato il ruolo dell’Arma come presidio di umanità: «La grandezza dei Carabinieri è vivere tra la gente, essere sempre presenti, anche nei momenti più difficili».
Con il calendario 2026, l’Arma rinnova così la sua immagine di istituzione vicina ai cittadini, capace di unire tradizione e modernità, forza e sensibilità, rigore e umanità. Gli “eroi quotidiani” che vegliano sulla vita di tutti noi non cercano gloria: semplicemente, ci sono.