
Piano Casa 2026: affitti con riscatto e fondi anticipati per i giovani
Il ministero delle Infrastrutture è al lavoro per anticipare al 2026 le risorse del nuovo Piano Casa, con l’obiettivo di garantire ai giovani e alle famiglie con redditi medio-bassi abitazioni a prezzi sostenibili. Attualmente, i 660 milioni di euro previsti con la precedente manovra sono programmati dal 2027, ma il ministro Matteo Salvini punta a sbloccarli già il prossimo anno, avviando così la fase operativa del progetto.
Uno dei cardini dell’iniziativa sarà il modello “rent to buy”, ovvero la possibilità di pagare un affitto con l’opzione di acquistare l’immobile dopo un periodo definito. Una formula che punta ad aiutare giovani coppie, genitori separati e famiglie a basso reddito a riscattare la propria abitazione. Accanto a questa misura, il ministero valuta anche soluzioni di co-abitazione e nuove forme di sostegno all’inclusione abitativa.
Il Piano si intreccia con la riorganizzazione delle Aziende Casa, enti pubblici che gestiscono l’edilizia popolare e che dovranno assumere una nuova forma giuridica – privata a proprietà pubblica o mista – per diventare più efficienti e pronte a intervenire nei casi di disagio abitativo. Queste strutture avranno anche il compito di monitorare situazioni di difficoltà e di attivare forme di supporto rapido per i nuclei più vulnerabili.
Le risorse previste per il 2026 serviranno a lanciare la programmazione degli interventi e a finanziare progetti pilota regionali, uno per ciascuna regione. Come ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, rispondendo a un’interrogazione alla Camera, il Piano Casa si baserà su una “collaborazione virtuosa tra pubblico e privato”. L’obiettivo è integrare i fondi statali con capitali privati e strumenti finanziari in grado di sostenere anche operazioni di piccola e media dimensione, incentivando così i partenariati pubblico-privati e l’accesso a nuovi canali di finanziamento.
Una parte dei fondi è già disponibile: 20 milioni di euro sono stati destinati ai genitori separati che faticano a trovare casa. Inoltre, nel quadro della revisione dei programmi europei 2021-2027, circa 887 milioni di euro saranno riservati alle politiche abitative, come richiesto dalle Regioni. A questi si aggiungono le risorse del Fondo sociale per il clima, che mette a disposizione dell’Italia circa 7 miliardi di euro, parte dei quali potrà essere impiegata per il sostegno alla casa e alla riqualificazione urbana.
Parallelamente, altri ministeri stanno intervenendo sulla legge di Bilancio ora all’esame del Senato. La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ha annunciato un rifinanziamento da 70 milioni per le agevolazioni fiscali destinate ai lavoratori che partecipano alla gestione o agli utili aziendali, con un’aliquota agevolata del 5%. Le risorse aggiuntive serviranno anche a rafforzare la contrattazione di secondo livello.
Intanto, Comuni e Regioni chiedono ulteriori modifiche alla manovra, denunciando i rischi legati ai tagli ai servizi e all’introduzione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) nel welfare. Le Province, dal canto loro, sollecitano la creazione di un fondo pluriennale da 1,5 miliardi per la sicurezza degli edifici scolastici e di un ulteriore fondo da 300 milioni annui per la manutenzione e il monitoraggio delle gallerie provinciali.
Il governo punta così a costruire un piano complessivo che unisca politiche abitative, welfare e sicurezza infrastrutturale, in vista di un 2026 che potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’edilizia pubblica e la coesione sociale in Italia.