
Roma, blitz dei Nas in un ambulatorio abusivo: medico 72enne denunciato
Un blitz dei carabinieri del Nas ha messo fine a un ambulatorio abusivo nel quartiere Salario, a Roma, dove un medico di 72 anni esercitava interventi di chirurgia estetica e agopuntura senza alcuna autorizzazione o titolo. L’operazione è scattata dopo diverse segnalazioni di pazienti che si erano sottoposti a trattamenti che non avevano avuto successo. Quando i militari sono entrati nell’ambulatorio di via Po, hanno trovato una sala d’attesa affollata di pazienti e numerose irregolarità, tra cui carenti autorizzazioni e carenze igienico-sanitarie nei locali.
Durante i controlli, i carabinieri hanno constatato l’assenza di permessi adeguati per gli interventi estetici e hanno sequestrato prodotti sanitari e cosmetici usati dal medico, come siringhe, aghi e filler. Inoltre, gli aghi utilizzati per l’agopuntura sono stati sottoposti a sequestro, poiché il medico non possedeva alcuna certificazione per praticare questa disciplina. Il medico è stato denunciato per esercizio abusivo della professione, e le indagini sono ora focalizzate sul giro d’affari che gestiva l’ambulatorio.
L’operazione del Nas fa parte di un’azione di controllo intensificata nei confronti degli studi di chirurgia estetica abusivi, dopo numerosi incidenti e denunce. Recentemente, i carabinieri avevano scoperto uno studio a Montespaccato, dove un medico di 56 anni, privo di laurea in Medicina, aveva esercitato abusivamente, utilizzando documenti falsificati. Questo caso era stato portato alla luce grazie alla denuncia di una paziente che aveva subito un intervento chirurgico non riuscito.
La stretta sui medici abusivi è stata ulteriormente rafforzata dopo tragedie legate a chirurgia estetica. Nel novembre scorso, la morte di Margaret Spada, una 22enne siciliana che aveva subito un intervento di rinoplastica in un ambulatorio a Roma, ha scatenato l’attenzione sulla sicurezza di questi trattamenti. La giovane è morta a causa di complicazioni legate all’anestesia locale. A marzo, un altro tragico caso ha coinvolto Simonetta Kalfus, una 62enne deceduta dopo una liposuzione in uno studio privato di Cinecittà, a causa di un’infezione letale.
In risposta a questi incidenti, le autorità hanno intensificato i controlli negli studi di chirurgia estetica e nei trattamenti sanitari non autorizzati. L’attenzione si concentra soprattutto sulla sicurezza e sull’incolumità dei pazienti, con azioni di vigilanza che coinvolgono le forze dell’ordine e le autorità sanitarie.